Cavalleri: “La fame prima di tutto”

scritto da Redazione

Conferenza stampa chiassoCHIASSO – Si è tenuta questa mattina nella sala riunioni del Municipio la conferenza stampa di presentazione di Carlo Cavalleri, nuovo direttore generale del FC Chiasso. L’italiano è sembrato avere le idee in chiaro riguardo il (tanto) lavoro che lo aspetterà, soprattutto nelle prossime settimane. A prendere la parola – vista l’assenza per un imprevisto del presidente Cogliandro – è stato subito l’ultimo arrivato, che ha voluto spiegare il modo in cui è entrato in contatto con la Svizzera: “La mia è una famiglia di procuratori. Sia mio nonno che mio padre hanno lavorato in questo ambito. Sono passato dalla Svizzera per motivi di lavoro. Come intermediario sportivo, ho dovuto staccarmi dal mio background italiano per internazionalizzare le mie competenze. Ho vissuto anche in Spagna, in Portogallo e Sudamerica. Diciamo che ho girato un po’ il mondo e ho acquisito esperienza nel corso degli anni. Il mio obiettivo è quella di metterla al servizio della società. Come mai proprio il Chiasso? Ho avuto un colloquio con il proprietario (Cogliandro ndr.), che intendeva avere una sorta di consulenza. Evidentemente l’incontro ha avuto riscontri positivi e la collaborazione si è ampliata notevolmente, tanto che mi è stato affidato il compito della gestione del club”. Ma in cosa consisteva principalmente il compito di Cavalleri? “Facevo da intermediario tra diverse società e giocatori. Posso contare su 30-35 persone di mia fiducia in tutto il mondo. Svolgendo questo lavoro ho capito che mi sarebbe piaciuto un giorno far parte di una società. Ora sono qui e voglio portare il mio entusiasmo e le mie conoscenze al servizio del Chiasso”.

Idee chiare, semplici che saranno da applicare durante la stagione in una ambiente relativamente piccolo, ma comunque importante. “Conosco la piazza – ha continuato il nuovo DG – può permettere di fare calcio. So che non avremo mai 3000 spettatori al seguito e che il nucleo di tifosi non è numerosissimo, ma preferisco 60 leoni a 30’000 gazzelle. Importante sarà la collaborazione di tutti, perché da soli non si va da nessuna parte. Sono cosciente anche del fatto che il prossimo campionato non sarà per nulla semplice, con compagini come Zurigo e Servette, ma anche Aarau. Dovremo confrontarci con palcoscenici che economicamente non sono paragonabili alla nostra realtà”. In che modo allora il Chiasso potrà reggere il confronto e sull’arco di quante stagioni si è accordato con il presidente? “Il nostro è un progetto biennale. L’obiettivo numero uno è quello di dare solidità al club. Per quanto riguarda il campo invece punteremo su un nucleo di giocatori svizzeri e del territorio ma circondati da altri con esperienze internazionali. A me non interessa la nazionalità, la rosa potrà essere composta da inglesi, italiani, portoghesi, così come sudamericani. Punteremo parecchio sui giovani. Vorremmo farli crescere, così che possano essere oggetto di mercato sia a fine stagione, sia nella sessione invernale, per poi creare plusvalenze”.

CavalleriE nell’imminente campionato, quale sarà l’obiettivo del Chiasso? “Sarebbe stupido promettere grossi traguardi, soprattutto in un momento in cui contrattualmente si è in crisi. Puntiamo a dare stabilità, lanciando diversi giocatori”. Doveroso dunque, trattare il tema allenatore e giocatori: “Innanzitutto vorrei sottolineare che chiunque arriverà, sarà perché avrà fame. Voglio vedere la voglia di fare bene negli occhi di tutti quelli che faranno parte del Chiasso. L’allenatore c’è e siccome in queste ore mi hanno chiamato diverse persone per sapere se fosse Tacchinardi, beh, vi dico che non sarà lui. In serata mi incontrerò con il diretto interessato e firmerà. Posso solo dirvi che proviene da un importante settore giovanile italiano. Ho parlato con almeno altri 20 profili interessati, ma ne cercavo uno che fosse in grado di utilizzare carota e bastone quando necessario, soprattutto con i giovani, ma pure capace di gestire elementi più esperti. I giocatori invece proverranno anche da realtà calcistiche in cui i manti erbosi non sono perfetti, voglio che sappiano cosa sia il fango. Ognuno dovrà mostrare gli attributi e tra l’altro otto giocatori sono solo da ufficializzare”.

L’approccio con l’ambiente, in questi casi, non può essere sbagliato. Tante sono le incognite, soprattutto dopo un lungo silenzio che ha aumentato le preoccupazioni di tifosi e addetti ai lavori. “Intendo ascoltare i consigli di tutti – ha risposto Cavalleri – ritengo che chi non considera la storia abbia già perso in partenza. E questa è una società storica, centenaria. Prometto di considerare tutti questi fattori, per fare in modo che tutti siano sulla stessa barca”. Intanto però il tempo passa, la stagione tra poco scatterà e il Chiasso è una delle poche squadre a non avere ancora iniziato la preparazione. “Arriverà una maturazione un po’ in ritardo rispetto ai tempi. Però preferivo dare una quadratura al cerchio prima di mettere allenatori e giocatori sul campo. In ogni caso la nostra stagione scatterà lunedì prossimo. Regazzoni sarà il nostro capitano, bisogna avere qualcuno che conosce la realtà e che ha vissuto il recente passato”.

Cavalleri RegazzoniSintetico il numero 34 rossoblù: “Mentirei se dicessi che noi giocatori fossimo tranquilli due settimane fa. Eravamo un po’ tutti preoccupati, ma ora che mi sono incontrato con la dirigenza tutto è molto più chiaro, ho percepito molta voglia di fare bene. È un progetto che parte in ritardo, ma sono sicuro che ci toglieremo delle belle soddisfazioni”. In precedenza si è parlato di Cogliandro, in fondo è lui che l’ha voluto, ma che rapporto ci sarà tra voi due ora? “Il calcio non è solo fatto di campo e risultati. Importante sarà anche l’aspetto economico. Cogliandro garantirà la stabilità finanziaria necessaria. Insieme cercheremo di arrivare al termine della stagione con il bilancio in parità, grazie anche alle plusvalenze. Questo ci permetterà di programmare al meglio la stagione futura”.

Cavalleri potrà continuare a fare anche il procuratore, oppure ha dovuto abbandonare la sua professione? “Non sono più iscritto all’albo dei procuratori. Tutti i miei giocatori si sono spostati sotto il nome di un altro intermediario. Oggi posso concentrarmi al 100% solo sul Chiasso, anche perché si sarebbe generata una questione di conflitto d’interessi”. In questi giorni si sta tenendo un fuggi fuggi generale dal Riva IV, con diversi giocatori in scadenza che si stanno accordando con altre società. È probabile che qualcuno rimanga? “Come detto in precedenza la prima persona con cui volevo parlare doveva essere rappresentate di uno spogliatoio, Regazzoni appunto. Per quanto riguarda gli altri ora avremo il tempo per incontrarci. L’importante è che veda in loro la classica luce negli occhi, quella voglia di mordere la caviglia degli avversari. La priorità per me è la motivazione, dopodiché chiaramente analizzeremo anche l’aspetto tecnico e tattico”. Cavalleri ha intenzione di apportare qualche novità? “Sì, so che in Svizzera non è obbligatorio, ma intendo introdurre le visite mediche. Non possiamo permetterci che qualcuno abbia problemi fisici, che magari emergono durante la stagione”.

CavalleriIl discorso poi si sposta su passato e futuro: Camolese, gli accordi con i giocatori che saranno presenti ad inizio preparazione e il futuro ruolo di direttore sportivo. “Con alcuni c’è solo da firmare il contratto, altri saranno confermati dal contingente della scorsa stagione e altri ancora saranno in “prova”. Per questi ultimi però c’è già una base economica di partenza, per cui non li voglio considerare in prova, verranno qua per farsi un’idea della realtà e poi vedremo se ci saranno le premesse per ingaggiarli. Ripeto, voglio una squadra con fame. E lo stesso vale pure per i dirigenti. Anche loro resteranno se saranno motivati. Camolese? È una persona e un allenatore che rispetto. Ha dato tanto sia al calcio italiano che al Chiasso, ma desideravo lanciare un progetto il più possibile vicino alle mie idee. E anche per questo sarò io il direttore sportivo, penso che la mia rete di contatti mi possa aiutare. Uno dei principali compiti però sarà quello di settorializzare ogni competenza. Ognuno deve avere un compito ben definito per rendere al meglio”.

Insomma, che piaccia o no, l’era Cavalleri è iniziata. In attesa che tutto si concretizzi, per il bene del Chiasso.

 

 

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