1L: Quanto è bella la U21 del San Gallo

scritto da Davide Perego

Non capita spesso di veder giocare una U21 con le caratteristiche come quelle proposte domenica dal San Gallo di Kristijan Djordjevic. Qualità e ritmo imposto alla partita si sono mischiate a “cattiveria” agonistica e volontà. Che le 21 siano squadre capaci di appagare la fame di bel gioco è risaputo, ma le caratteristiche opzionali mostrate dal San Gallo sono un po’ una novità per un torneo di formazione come quello di 1^ Lega.

Il solo cartellino giallo, sventolato dal direttore di gara al capitano Silvan Gönitzer (uno dei tanti ottimi elementi della squadra) non deve far pensare ad una partita priva di agonismo. E’ stata la correttezza dei giocatori a rendere ancor più importante l’aspetto tattico confrontato a quello agonistico. La volontà di vincere la partita ad ogni costo, senza ovviamente rinunciare al gioco, ha finalmente permesso di apprezzare una U21 anche dal un punto di osservazione tendente a valutarne il temperamento.

Ne ha conosciuto questo aspetto prima di tutto il Mendrisio. La squadra di Gatti si è (forse) guadagnata il risultato utile per essere stata capace di confrontarsi con l’inattesa furia del San Gallo senza scomporsi e senza perdere la testa di fronte ad una evidente superiorità dell’avversario nel fare giro palla ad una velocità incredibile (lo ha confermato anche Axel De Biasi nell’intervista che ci ha concesso) che ha portato elementi di qualità straordinaria quali ad esempio Gaudino, Gouaida, Pugliese, Babic e Gönitzer a giocare a torello nei sedici metri con la difesa momò schierata.

La prestazione offerta domenica sul sintetico di Wil dal San Gallo è stata la migliore di una U21 vista all’opera nell’ultimo decennio. Chissà se si sia trattato di un caso o di una precisa volontà di cambiare rotta iniziando a proiettare i giovani nel contesto di una realtà che non è solo quella di essere tecnicamente eccellente.

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