Da pochi giorni iniziata la preparazione estiva in vista dell’inizio di campionato, le sottocenerine cercano di ritrovare le sensazioni dell’ultima stagione. Donini: «Una situazione difficile, ma il rammarico è grande».
PAUSA FORZATA – È il 30 novembre 2019 e fra le mura amiche del Comunale è in programma il quarto di finale di Coppa Svizzera che vede le neroazzurre opposte al Servette. Dopo quell’incontro, il nulla. Sì, perché il campionato di Prima lega viene interrotto proprio a pochi giorni dalla ripresa, in fase di ultimazione del girone di ritorno. E, per il Balerna, quella data rimarrà l’ultima partita ufficiale della stagione corrente. «Sicurezza e salute hanno la priorità, perciò la decisione di invalidare il campionato è stata corretta – commenta il tecnico Andrea Donini -. Dispiace, però, per come la situazione sia stata gestita dalla Federazione: l’annullamento della stagione, senza prevedere un’eventuale possibilità di ripresa».
Prime. Imbattute. Il rammarico è grande. «Dopo gli sforzi profusi, vedersi invalidare il campionato dall’oggi all’indomani lascia parecchio amaro in bocca». Auspicabile, la valutazione di alternative. «Non è sicuramente facile, soprattutto visto che non si è mai vissuto una simil situazione… Si è rimasti un po’ spiazzati, ma il dispiacere è grande». Ora, si ricomincia da zero e le incognite sono dietro l’angolo.
PREPARAZIONE – Così come l’Europa cerca lentamente di ritrovare un po’ di normalità, anche le momò sono ritornate a calcare i campi da calcio. «L’idea era di effettuare una preparazione continua sino all’inizio del campionato, perciò è stato necessario pianificare un programma differente dal consueto così da non sfiancare le ragazze – specialmente a livello mentale». Una ripartenza in anticipo di qualche settimana per colmare questi mesi di pausa forzata in cui, comunque, «sono stati organizzati degli allenamenti individuali per cercare di mantenere la forma fisica». Ma, se le ragazze ticinesi hanno potuto godere di una certa libertà, lo stesso non si può dire per chi proviene dalla vicina Penisola, segregato nelle quattro mura domestiche. «Non potendo uscire nemmeno per una corsetta, hanno riscontrato parecchie difficoltà nell’allenarsi».
Un momento difficile da gestire anche mentalmente: «in quel periodo le preoccupazioni erano ben altre e, motivazionalmente, non è stato il massimo esercitarsi individualmente. Le ragazze hanno cercato di rimanere in contatto fra di loro e sostenersi a vicenda». E, una volta allentate le restrizioni, si sono ritrovate di propria iniziativa per allenarsi oppure fare delle escursioni in montagna. «Nel momento in cui è stata prefissata una data per l’inizio della preparazione, sono state invitate a riiniziare un po’ più seriamente». Ma, la fiducia dello staff non è stata mal riposta.
PRIMA PARTE DI STAGIONE – Polverizzando la concorrenza weekend dopo weekend, le sottocenerine hanno svestito i panni di Cenerentola e indossato quelli di prima della classe conquistando la vetta della classifica in virtù di undici vittorie su altrettante partite. Un’imbattibilità frutto della forte sinergia venutasi a creare sia all’interno che al di fuori della squadra, di che essere felice per il tecnico. «Il bilancio della stagione fino all’interruzione è più che positivo, sono molto soddisfatto per il raccolto e il clima instauratosi dentro e fuori dal rettangolo da gioco». Se, in aggiunta, si sommano i numerosi minuti trascorsi in trasferta, ecco che il gruppo assume ancora più importanza. Ma, il gruppo, non è l’unico elemento portante. «Chiara è fondamentale, in lei ripongo molta fiducia. Si è ricavata un ruolo sempre più rilevante». E i risultati di questa alchimia si vedono sul campo. Una famiglia, costruita nel tempo. «Le basi sono state gettate, ora, è necessario un progetto lungimirante».
Nonostante le incognite per la prossima stagione rimangano parecchie, il Balerna potrà godere di una rosa pressoché invariata. Almeno, a livello numerico. Da segnalare, infatti, qualche operazione in entrata e uscita. «Sofia Scacchi e Letizia Ceppi rimarranno fra le fila dell’Arzo (con i quali collaboriamo) mentre la squadra perderà qualche pedina». Elementi che, tuttavia, sono stati prontamente sostituiti dalla società nerazzurra: in arrivo nella truppa di Andrea Donini e Chiara Canello due nuovi innesti. Da non dimenticare nemmeno l’infermeria dove, ormai da tempo immemore, giacciono due giocatrici. Un punto interrogativo che «si dovrà valutare a settembre – continua il tecnico -. Da lungo tempo costretta ai box, Nicole (Veglio) ha effettuato la preparazione invernale però non ha ancora disputato nessuna partita ufficiale». Niente da fare almeno fino a settembre anche per Sara Cereghetti, di ritorno dalla rottura del tendine rotuleo.
FORMAZIONE – La speranza è che la Federazione Ticinese sostenga maggiormente le società regionali, e non deleghi il lavoro di ‘reclutamento’. «Chiacchierando con Giorgio (AS Gambarogno) è emerso che, negli anni, a livello cantonale si sono perse sì molte risorse e tempo. Ma, soprattutto, giovani leve». A differenza del club sopracenerino, però, il Balerna non dispone di un settore giovanile esclusivo in grado di creare una certa continuità. Essenziale, dunque, instaurare delle cooperazioni. «Finché le ragazze hanno una determinata età possono ancora giocare nella squadra del proprio comune. Poi, però, dalle allieve C, non esiste una compagine cosiddetta ‘ponte’ che raggruppi tutte le calciatrici. Insomma, un progetto mendrisiotto che permetta alle giocatrici di conoscersi e prepararsi in vista dell’esordio in Prima lega». A mancare per sviluppare un concetto di calcio è una base allargata. Un’organizzazione differente, più efficiente.
Le sottocenerine, però, sono già orientate all’inizio del campionato. Alla ripartenza. Dopo tre partite amichevoli che vedranno le momò opposte a Thusis, Gambarogno ed Arzo, le neroazzurre scenderanno nuovamente in campo per il primo impegno stagionale. «Personalmente, spero di poter disputare nuovamente una partita contro una compagine di massima serie e con il supporto del pubblico avuto contro il Servette. Qualcosa di fantastico. Per gli obiettivi è prematuro parlarne ora, i primi mesi indicheranno la via che dovremo intraprendere».