Sinceramente, non si capisce bene cosa ci sia da ridere quando la tua squadra, al termine di un vero e proprio spareggio salvezza prende letteralmente le sberle dall’avversario che di fatto sancisce l’inizio del tuo funerale sportivo. Sfugge ai più, cosa ci sia da ridere, mentre i tuoi compagni di viaggio, quelli che senza troppi problemi hanno accettato una decurtazione dello stipendio senza troppe storie, sono a terra, esausti a piangere.
Qui non c’entra il talento e neppure il tasso tecnico. Qui o sei uomo o sei un pagliaccio. Che del Wil in quanto tale, a Mattia Bottani non freghi nulla ci può stare; probabilmente non vede l’ora che finisca questo calvario per liberarsi da un fardello che solo alcuni mesi fa sembrava la terra promessa, fatta di tanti sogni e soprattutto soldi. Se il Wil oggi è in una situazione disastrosa non è sicuramente colpa di chi scende in campo, ma la dignità quella mostrata da Deana a fine gara al Riva IV, quella non la compri nemmeno con i soldi promessi dalla dirigenza turca. O ce l’hai o ci ridi sopra. Una risata che, in questa immagine mette tristezza. Pensiamo ai tifosi sangallesi, che nonostante tutto in poche unità rispetto al solito hanno raggiunto domenica pomeriggio Chiasso. Hanno speso soldi, hanno provato a sostenere i propri colori ma poi, negli ultimi minuti hanno ammainato le armi e gli striscioni, probabilmente comprendendo in cuor loro che con certi giocatori in campo non ne valga più la pena. La risata dell’attaccante ticinese, ne è fedele testimonianza.
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