Un saluto a Roberto

scritto da Davide Perego

Roberto Morinini se n’è andato nelle prime ore del pomeriggio di venerdi 16 marzo 2011. Quando qualcuno se ne va , c’è sempre la tendenza a parlare bene di chi non c’è più, pensando di affogare il dolore nella retorica.. Non è questo il caso di Roberto. Per i tanti che l’anno conosciuto, la sua perdita lascerà un vuoto enorme. Roberto era una persona per bene, un grande uomo, un ottimo allenatore e non sempre le due cose coincidono. La sua correttezza al lavoro era esemplare, in linea con le sue qualità: preciso, puntuale attento, appassionato, scrupoloso. Per tutti questi motivi nessuno o pochi l’ho dimenticheranno. Ha lottato per circa 15 mesi con una feroce determinazione contro il tumore che alla fine l’ha costretto ad arrendersi, come lui aveva sospettato fin dai primi giorni.

Personalmente devo moltissimo a Roberto; è stato più di un amico, è stato lui a farmi amare ancora di più il gioco del calcio e soprattutto quello svizzero, è stato lui a presentarmi  ai tanti personaggi che oggi ho il piacere di conoscere e frequentare, il “nostro” sogno era di lavorare un giorno assieme, ci siamo andati vicino qualche mese fa poi il destino  ha voluto che la cosa non si concretizzasse. Solo 8 giorni fa ci siamo sentiti al telefono come facevamo spesso più di una volta a settimana e mi salutò: “ Flavio, ti auguro grandi  cose nel tuo futuro”. Non mi diede il tempo per replicare, attaccò giù la cornetta. Non l’ho più sentito. Ciao Roberto.

Flavio Ferraria

3 commenti

Davide
Davide 16 Marzo 2012 - 19:22

Grazie Flavio.
La foto che vedi l'ho scattata ad Aquila due estati fa. Fu il giorno in cui come da tua richiesta lo salutai e parlammo di te. Un'amichevole con il Winterthur. Ero con mio padre: ci lascio un paio di mesi più tardi. Roberto voglio ricordarlo così: con quel sorriso.

PD

Anonimo
Anonimo 16 Marzo 2012 - 19:46

un pensiero che vale per tutti,riposa in pace

prato
prato 17 Marzo 2012 - 11:04

Con pregi e difetti di tutti, un altro della vecchia guardia che ci lascia. Ha scelto di andarsene nella stessa settimana di Konietzka. Peccato vi siate persi nel non darne la notizia.

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