Ultima settimana di vacanza per il FC Mendrisio

scritto da Davide Perego

di Davide Perego
Ultimi giorni di vacanza (per qualcuno ma non per tutti) per il FC Mendrisio che nel fine settimana riprenderà la preparazione in vista della seconda fase di un torneo ancora aperto a qualsiasi soluzione come quello di 1L Classic. Nel Gruppo 3, la squadra diretta da Ardemagni, è nel bel mezzo del lotto di squadre in grado di potersi giocare l’accesso ai playoffs nelle ultime undici partite di un campionato che riprenderà soltanto alla metà di marzo. Una pausa lunghissima che verrà spezzata soltanto con l’arrivo delle primavera e con il recupero tra Muri e Gossau che potrebbe permettere ai sangallesi di togliere il terzo posto ai ticinesi. Squadre raccolte in un fazzoletto di punti con il Mendrisio che ha però già incontrato le prime due (Eschen/Mauren e Rapperswil-Jona) e che partirà quindi da una (teorica) piattaforma di leggero vantaggio rispetto alla concorrenza. Proprio dall’atteggiamento spavaldo e convincente mostrato da Mira e compagni contro le prime due, inizia una lunga chiacchierata con “Chacho” Mira che nel fine settimana ha superato senza alcun ostacolo il primo step da “allenatore” ottenendo l’attestato di “animatori di allievi”.

” Nelle ultime due partite del 2013 abbiamo imposto il nostro gioco a quelle che tutti considerano come le logiche favorite per l’accesso ai playoffs. Ed è attraverso il gioco che si ottengono i risultati. Non dovremo giocare con l’assillo di recuperare punti alle prime. Sulle basi di quello che sappiamo fare e su quelle dei nostri miglioramenti troveremo la convinzione di avvicinarle o superarle”.

Mendrisio, piazza  che negli ultimi anni è stata cancellata come una lavagna e ricostruita su nuove fondamenta, sogna un traguardo che Mira ha “toccato” con mano in due circostanze. Una fase finale alla quale parteciperebbe con le motivazioni di sempre.
” Sto bene fisicamente. Manca tanto per tornare a respirare il profumo di una partita ufficiale ma chi mi conosce sa che sono già in allenamento e anche farlo da solo o in compagnia di qualche compagno è gia di per se una motivazione. Le motivazioni si trovano anche nelle partite amichevoli e non importa in quale categoria stai giocando se ami il gioco. Ho fatto due finali: una l’ho vinta con il Chiasso (una promozione che resterà indimenticabile) e l’altra l’ho persa con il Biasca”.

Biasca è una piazza che manca molto a questa 1L. Gli ultimi anni hanno acceso la rivalità tra le due piazze ed hanno proposto degli autentici derby giocati in un clima d’altri tempi.
” Il derby con i rivieraschi è sempre stato emotivamente speciale per tutti. Non si può dire altrettanto di quelli con le U21 di Lugano o Team Ticino con le quali non esistono elementi particolari per sentirsi coinvolti diversamente dalle partite contro altre squadre. Salito il Chiasso – con il quale si sono giocati dei derby veri in tutti i sensi – quello con il Biasca era diventato uno degli appuntamenti chiave dell’intera stagione”.
Dall’alto della tua esperienza come vedi il campionato di quest’anno.
“E’ un campionato equilibrato. In vetta ci sono squadre che nonostante i grandi investimenti non sono mai riuscite ad ottenere la promozione. In alta classifica ci sono squadre come la nostra o come il Gossau che non sono partite per vincere il campionato. Questo dimostra che il livello del torneo si è abbassato. Negli scorsi anni ci sono state squadre che hanno ammazzato i campionati: Baden, Chiasso, Young Fellows, Sciaffusa, Tuggen e anche il Bruhel che pur essendo una squadra poco tecnica e molto aggressiva ha finito anch’essa per dominare un torneo. Oggi ci sono realtà che vorrebbero ma non riescono e nel contesto attuale regna sovrano l’equilibrio”.
Si parla nello spogliatoio di fase finale ? Di promozione ?
” Guarda. Abbiamo un allenatore ambizioso e motivato. Chiaro respirare uno spirito positivo soprattutto se ti ritrovi a quattro punti dalla prima ed a tre dalla seconda. Soprattutto se le hai già incontrate ed hai imposto il tuo gioco. Chiaro che è un sogno che abbiamo in testa e se hai un sogno in testa alla fine ti ci abitui a convivere e ti senti pronto per realizzarlo. L’argomento non è mai stato trattato. La società sperava in buon campionato e nella qualificazione al turno principale di Coppa. Noi però siamo dei giocatori e siamo consapevoli delle nostre caratteristiche che in questo momento possono essere quelle necessarie per vincere. E siccome mancano quelle tre quattro squadre nettamente più forti di cui parlavamo prima siamo convinti di potercela fare”.
Salvo decisioni differenti, il Mendrisio dovrebbe presentarsi al via della seconda fase con una rosa sostanzialmente identica a quella della prima. Il recupero di Quesada potrebbe essere uno dei valori aggiunti in un gruppo che manca forse qualcosina in termini di qualità in mezzo al campo. La strada verso la ripresa ufficiale è ancora lunga. Ritrovo il 1 Febbraio per l’inizio ufficiale della preparazione.

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