Super League, 1’000 spettatori ammessi fino a marzo 2021? «Il Consiglio Federale sia consapevole di tale significato…»

scritto da Claudio Paronitti

Nelle ultime ore, il principale argomento di discussione all’interno della Confederazione Elvetica riguarda le nuove infezioni da Coronavirus e il modo in cui combatterle e farle tornare a un numero considerevolmente minore. Intanto, il mondo del pallone rossocrociato soffre sempre più…

Uno dei settori dell’economia maggiormente colpito è il calcio professionistico, il quale deve già confrontarsi con perdite importanti a causa delle attuali restrizioni. Se poi, il numero massimo ammesso agli impianti resterà a 1’000 sino alla fine del prossimo mese di marzo, la situazione precipiterebbe per tutti gli attori. Proprio come rivelato dagli stessi alle colonne del Blick.

«Spero che il Consiglio Federale sia consapevole di cosa significherebbe attenersi al divieto di eventi su larga scala fino alla primavera. Sarebbe una condanna a morte per i club professionisti. La salute è in primo piano, non c’è dubbio. Ma ci sono altre soluzioni, come far entrare gli spettatori in diverse fasi oppure assicurare la distanza occupando un seggiolino ogni due. Inoltre, non ci sarebbero tifosi ospiti, nessun posto in piedi e l’obbligo di indossare la mascherina protettiva. Così, con una buona organizzazione, si può far entrare in sicurezza in uno stadio come il nostro 15’000 persone», ha spiegato Wanja Greuel, amministratore delegato dello Young Boys, il quale chiosa come segue: «Ci troviamo in una buona posizione, ma anche da noi è solo una questione di tempo prima di raggiungere il limite senza entrate provenienti dagli spettatori. Se non c’è più il calcio, non è necessario avere una squadra come la nostra».

Sulla stessa linea d’onda il CEO del Basilea, Roland Heri, che avverte: «Il mantenimento della soglia dei 1’000 spettatori sino alla fine di marzo 2021 minaccerebbe l’esistenza stessa del calcio professionistico. Noi siamo in stretto contatto con le autorità cantonali, al fine di trovare una soluzione il più conciliante possibile per far sì che il calcio professionistico svizzero, lo sport di alto livello in generale e altri eventi importanti abbiano reali possibilità economiche di sopravvivenza. A Basilea manca l’atmosfera con l’umore dei suoi tifosi allo stadio, il che rende una partita di calcio un’esperienza di gioia per tutti i soggetti coinvolti».

Il presidente del San Gallo, Matthias Hüppi, asserisce: «Stiamo lavorando per sviluppare un concetto di sicurezza. Sempre a condizione che la salute sia garantita per il pubblico. L’obiettivo deve essere quello di allontanarsi dal numero assoluto attuale di 1’000. Dovrebbe essere possibile un utilizzo dei vari impianti del 50%».

Anche sotto le volte della Swissporarena, il pensiero non si scosta da quello dei colleghi. Come afferma Markus Krienbühl, responsabile dei media del Lucerna: «Sarebbe estremamente importante se potessimo iniziare la nuova stagione con più di 1’000 spettatori. Consideriamo il concetto di protezione della SFL come una buona base per questo, al fine di garantire la salute di tutti i soggetti coinvolti».

Infine, Angelo Renzetti, numero uno del Lugano, spiega in poche e significative parole le sue sensazioni: «Per come vediamo la situazione attuale della pandemia qui da noi, l’unica opzione logica è che il divieto venga revocato alla fine di agosto».

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