Seconda Lega: Castello, intervista a Cutunic “Simunac senza eguali. Carrasco bravo, ma io…”

scritto da Roberto Colombo
castello Cutunic Mato att 2023 02

Mato Cutunic (Castello)

Mato Cutunic: «Forse non abbiamo la qualità di altre squadre, ma possiamo stare davanti e giocarcela fino alla fine. Mister Croci Torti non ti abbandona mai. Meglio stare alla larga da Perazzo e Bellich. Complimenti a Carrasco, largo ai giovani di qualità. Attenzione, se dovessimo vincere mi rimetto a suonare la chitarra (chi sa…sa)»

CADEMPINO – Intervista a Mato Cutunic, attaccante del Castello con 11 reti attuale capocannoniere del campionato di Seconda lega insieme a Nestor Carrasco del Vedeggio. Con Cutunic abbiamo parlato di passato, presente e futuro del suo Castello, ma non solo. LA SCHEDA: classe 1992, trentadue anni da compiere il prossimo 10 aprile, Cutunic è cresciuto nel settore giovanile del Lugano, ma il suo ultimo anno allievi è stato al San Bernardo dal quale è passato direttamente in Seconda lega al Canobbio. Nella stagione 2011/12 il passaggio in Prima lega al Mendrisio, per poi – per motivi di studio – trasferirsi in Svizzera interna dove ha giocato con Friburgo (Prima lega), Farvagny (Seconda interregionale), Bulle (Seconda interregionale) e Romontois (Seconda interregionale). Nella stagione 2019/20 il ritorno in Ticino e una prima esperienza al Gambarogno Contone, seguita da tre anni consecutivi al Castello (Seconda lega). Nel 2022 il secondo sì al Gambarogno Contone in Seconda interregionale, parentesi però durata appena sei mesi con la decisione presa nel gennaio 2023 di ritornare al Castello (Seconda lega) con il quale – come detto – Cutunic gioca ancora oggi.

CHALCIO – Ciao Mato, iniziamo con una riflessione sul Castello. Siete partiti fortissimo con cinque vittorie consecutive, poi però avete perso brillantezza e nelle successive 8 partite ci sono state solo 2 vittorie (oltre all’eliminazione dalla coppa Ticino per mano del Ravecchia che, con il senno di poi, potrebbe apparire “discutibile”). È vero che siete ancora lì, nelle prime posizioni, però mi viene da dire che questo Castello è ancora lontano dal poter lottare per la Seconda interregionale: tu cosa ne pensi?

Mato Cutunic: «Siamo partiti forte dopo aver ringiovanito la rosa e perdendo giocatori che hanno dato un impronta importante a questo Castello. Probabilmente, siamo entrati in condizione prima di tante nostre avversarie, così nelle partite di inizio campionato abbiamo fatto la differenza, soprattutto in certi finali di gara, in cui siamo riusciti a girare a nostro favore partite impossibili (mi vengono in mente Sementina e Morbio). Questo ci ha dato consapevolezza ed entusiasmo, ma siamo anche coscienti che a livello tecnico alcune prestazioni non sono state all’altezza. Ed è su questo che dovremo migliorare, perché credo che solo così potremo stare in alto fino alla fine. La società non ci ha mai messo pressione dicendoci che l’obiettivo era vincere il campionato. La nostra priorità è far crescere i giovani, restando però sempre competitivi e onorando la maglia che indossiamo. Siamo arrivati a metà campionato e mi sento di dire che nulla è impossibile. Probabilmente per qualità siamo un pochino indietro rispetto ad altre squadre, ma il campionato è lungo e le variabili sono tante. Proveremo a stare davanti e poi vedremo, anche perché non mi sembra ci siano squadre che possano ammazzare il campionato. Al contrario, sarà difficile fare punti su ogni campo. A mio parere sarà la costanza che a giugno premierà il più bravo. Tornando al Castello abbiamo ancora tanto lavoro da fare, oltre a raggiungere una mentalità vincente che non credo ci sia ancora nella testa di tutti».

CHALCIO – In tanti dicono che mister Gioele Croci Torti è davvero molto bravo, e io ci credo. Tuttavia, i risultati e i numeri (anche nelle sue precedenti panchine), non sempre sono stati netti: tu, che di allenatori ne hai vissuti tanti, cosa mi puoi dire su di lui? Secondo te cosa manca (se manca qualcosa) a mister Croci Torti per il suo definitivo salto di qualità?

Mato Cutunic: «Parto dal presupposto che a mio parere in una squadra la differenza la fanno sempre i giocatori, la loro qualità. In questo senso, non mi sembra che mister Croci Torti abbia mai avuto a disposizione una squadra con la quale avrebbe potuto vincere campionati a mani basse. L’anno scorso, alla sua prima esperienza al Castello, ha chiuso secondo in classifica a pari merito con il Malcantone, dietro al Locarno, con una squadra che onestamente nel girone di ritorno ha fatto qualcosa di straordinario. Credo che Gio (Gioele Croci Torti, ndr) sia un gran signore, soprattutto a livello di comunicazione e di rapporto con le persone. Pochi allenatori a livello umano mi hanno lasciato un segno indelebile (positivo) come lui. Faccio un esempio: l’anno scorso ero tornato al Castello motivatissimo, ma dopo l’uscita dalla coppa Ticino e senza obiettivi rilevanti in campionato, questa mia motivazione è andata drasticamente calando. Così, giustamente, sono finito spesso in panchina. Ed è qui che mister Croci Torti ha guadagnato tutta la mia fiducia e lealtà: mi ha infatti parlato in modo trasparente, onesto, facendomi comunque sentire importante e indispensabile anche se non ero nella condizione fisica di essere un titolare. Mi metteva in campo 20 minuti o mezz’ora (perché di più non avrei retto), ma in quella mezz’ora lui riusciva a tirare fuori il meglio da me, anche se, come ho detto, a livello fisico ero davvero messo male. Quest’anno sono ripartito con un’altra testa, fisicamente ho lavorato bene, e sono fiero giocare e battermi anche per lui. Sono cosciente di avere alle spalle una bagaglio qualitativo e di esperienza superiore ad altri, ma rispetto mister Croci Torti perché non guarda in faccia a nessuno, e al tempo stesso non ti abbandona mai. Cosa potrebbe migliorare come allenatore? Non lo so, ad oggi mi limito a fare il giocatore e non mi permetto di dare consigli a un allenatore. Unica cosa che mi sento di dirgli, è di rimanere quello che è perché a livello umano penso sia un ottimo punto di partenza».

CHALCIO – Domanda che ho fatto anche ad altri tuoi “colleghi”. Guardando solo quest’anno, e la prima parte del campionato, qual è stato il difensore che ti ha messo più in difficoltà: nome e perché?

Mato Cutunic: «I difensori con i quali mi trovo più in difficoltà sono entrambi due miei compagni di squadra: Marco Perazzo e Luca Bellich, che non penso abbiano bisogno di presentazioni. Credo che dietro, a livello di centrali, il Castello abbia la miglior difesa del campionato. Per qualità ed esperienza sono un lusso per la nostra categoria. Cerco di stargli alla larga».

CHALCIO – Tieni alla classifica marcatori? Te la sentiresti di dire questa frase “Caro Nestor (Carrasco) mettiti il cuore in pace perché quest’anno non è ancora il tuo turno”. A parte gli scherzi. Con Carrasco è un bel duello, lui è un 2005, ha 13 anni meno di te: largo ai giovani quindi?

Mato Cutunic: «Alla classifica marcatori ci tengo e sarei bugiardo a dire il contrario, ma passa comunque in secondo piano rispetto alla squadra. Detto in altre parole: saprei perfettamente cosa fare se dovessimo trovarci io e un mio compagno soli davanti al portiere, e con la palla tra miei piedi. Nestor (Carrasco, ndr) non lo conosco personalmente, ma sicuramente ha fatto un ottimo girone di andata e mi auguro per lui che continui così anche nel ritorno. Fare gol non è mai scontato e avere questi numeri alla sua età è davvero ammirevole. Gioca nella squadra che più mi ha impressionato a livello di gioco, tutto a due tocchi e ad alto ritmo: il Vedeggio è davvero molto bravo. Sarà un bel duello, anche se purtroppo partirò con un deficit di altre 3 giornate vista la squalifica rimediata ad Arbedo: quando fa freddo ho purtroppo la brutta abitudine di “perdere la testa” (sorriso, ndr). E comunque sì, largo ai giovani, di qualità, sempre. I giovani ti stimolano a fare meglio e non abbassare mai la guardia. Tuttavia, io personalmente mi sento ancora giovane e ho tanta voglia di stare lassù almeno per qualche stagione ancora».

CHALCIO – Sempre sulla classifica marcatori. Scegli tu un giocatore, quello che preferisci, che secondo te è proprio forte…

Mato Cutunic: «Secondo me l’attaccante più forte della categoria resta sempre Stipe Simunac e lo avevo già detto qualche stagione fa. Credo che forse oggi il calcio non sia più la sua priorità, ma se Simunac avesse voglia farebbe quello che vorrebbe in questa categoria. Uno come lui non ha eguali».

CHALCIO – Pronostico secco: il Castello termina il campionato in…E poi un fioretto: se il Castello non dovesse finire il campionato nella posizione che ho appena detto, prometto di…

Mato Cutunic: «Il Castello termina il campionato sicuramente non in prima posizione. Dovessimo finire primi (impossibile), prometto di tornare a suonare la chitarra come ho fatto alcuni anni fa (e qualcuno sa a cosa mi riferisco) e inoltre di portare alla rovina qualche nostro giovane (risata, ndr)».


LA CLASSIFICA (SECONDA LEGA)

Malcantone 28 pt (13), Morbio 25 (13), Melide 24 (13), Castello 24 (13), Balerna 23 (13), Vedeggio 19 (12), Vallemaggia 19 (13), Arbedo 18 (12), Novazzano 17 (13), Sementina 15 (13), Ravecchia 14 (13), Tenero Contra 11 (13), Basso Ceresio 10 (13), Cadenazzo 4 (13). *Tra parentesi le partite disputate


SECONDA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI

CASO 1 Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:

  • Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
  • Due retrocessioni in Terza lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.

CASO 2 Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:

  • Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
  • Due retrocessioni in Terza lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.

CASO 3 Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:

  • Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
  • Tre retrocessioni in Terza lega: dodicesima (terzultima), tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.

 

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