RSL, le opinioni sulla ripartenza divergono: Wanja Greuel conferma il suo «sì», Christian Constantin minaccia un’azione legale

scritto da Claudio Paronitti

La Raiffeisen Super League, al pari della Brack.ch Challenge League, è pronta a ripartire a metà giugno. Le opinioni a riguardo continuano però a divergere, come confermano le dichiarazioni rilasciate al Blick da Wanja Greuel e Christian Constantin

Il CEO dello Young Boys non si è mosso di un millimetro circa il suo pensiero di una ripartenza: «Le società sono pronte per tornare a giocare e per rendere felici i tifosi, anche se per il momento essi potranno guardare i match solamente attraverso la televisione. Ho visto con intensità le partite del campionato tedesco e trovo che la velocità del gioco sia ancora più elevata. E chi lo sa, quanto tutto tornerà normale come prima? Per noi dell’YB una cosa è chiara: meglio gli incontri a porte chiuse piuttosto che nessuna partita».

Completamente differente il concetto esposto dal Presidente del Sion, rimasto contrario a una ripresa della stagione interrotta a fine febbraio: «Ci sono tanti soldi in gioco e io non intendo sperperarli per chiudere il campionato ad ogni costo. Inoltre, continuare a giocare violerebbe il diritto della concorrenza. Le pari opportunità non sarebbero più garantite, perché alcuni club hanno sottoscritto dei contratti che scadono a fine giugno. Il campionato sarebbe falsato. Personalmente, ho elaborato un parere su questo aspetto che ho inviato a tutte le società. È terribile giocare senza tifosi. Infine, mi domando: è democratico accettare tutti i rischi del caso solo per portare a termine la stagione?».

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