MISTER X – Capitolo 72, Bernardo Foresta “Mi piacerebbe riavere Esposito, ma questo Pura è già pronto per grandi cose”

scritto da Roberto Colombo
Bernardo Foresta, vice allenatore del Pura (Quarta lega)

Il vice allenatore del Pura: «Speciali le vittorie della coppa Ticino (insieme a De Rosa) e del campionato allievi A con Zaccariotto. La mia bestia nera è il Gravesano, ma non per i risultati sportivi. Scaramanzia? Si tanta: se perdo una partita, la gara successiva non voglio più vedere certe persone»

PURA – Con la nostra serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 72: Bernardo Foresta secondo allenatore del Pura (Quarta lega, gruppo 1).

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Ero un buon difensore centrale con il “vizio” del gol. Buon piede sinistro e ottimo nel gioco aereo: ricordo che in una stagione, da terzino sinistro, sono riuscito a segnare la bellezza di 12 reti. Il ricordo più bello da giocatore è legato al mio ultimo anno di calcio attivi. Ero in Calabria (la mia terra di origine) e giocavo nel Mesoraca (la squadra del mio paese). Ricordo che nel girone di ritorno, dopo che era stato esonerato il vecchio allenatore perché le cose non stavano andando bene, la società mi affidò la guida della squadra. Ebbene, nel doppio ruolo di allenatore e giocatore, riuscii ad ottenere la salvezza: fu una grandissima soddisfazione. L’anno successivo invece, in cui smisi di giocare e mi concentrai solo ad allenare, vincemmo il campionato: fu bellissimo. Fu la prima volta nella sua storia che il Mesoraca riusciva a salire in Prima categoria. In Ticino (dove sono arrivato nel 2002) ho invece soltanto allenato. Il ricordo più bello è sicuramente la vittoria della coppa Ticino attivi con il Rapid Lugano insieme a Raffaele De Rosa e anche recentemente la vittoria del campionato con gli allievi A del RAM insieme a Francesco Zaccariotto».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «Tante, troppe per poterle elencare tutte. Una però voglio dirla: quando perdo una partita ricostruisco con la mente cosa ho fatto e chi ho visto nella mattinata del giorno della gara, e se scopro di aver incontrato una certa qualsiasi persona, la partita successiva faccio di tutto per evitarla (risata)».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Per i risultati sportivi direi nessuna squadra in particolare, invece più in generale confesso che negli ultimi due anni sono sempre successe cose “strane” quando dovevamo affrontare il Gravesano Bedano (sorriso), infatti ogni qualvolta era in programma Pura-Gravesano in un modo o nell’altro non siamo mai riusciti a giocare: una volta perché ha diluviato per una settimana con conseguenti continui rinvii, l’altra invece perché si è addirittura bloccato tutto il campionato (causa coronavirus)».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Ho allenato diversi giocatori molto bravi, sia prima in Calabria che successivamente qui in Ticino. Tra tutti direi probabilmente che sarebbe bello poter avere di nuovo un giocatore con le caratteristiche di Antonio Esposito, che ho allenato ai tempi del Rapid Lugano. Antonio è un centrocampista di grande qualità, che oggi farebbe sicuramente la fortuna del nostro Pura, squadra che però ritengo già ben strutturata in tutti i ruoli e che per me potrebbe già raggiungere traguardi importanti».

Forse non sarà PURA a vita, ma… «…allenare il Pura mi emoziona, c’è empatia con tutto l’ambiente, dal presidente Ruggia ai tanti membri del comitato (che in passato ho anche allenato, nella mia precedente esperienza proprio qui al Pura). Mi trovo poi benissimo sia con tutti giocatori della attuale rosa che naturalmente con mister Zaccariotto: poter riportare questi colori in Terza lega sarebbe un sogno che si realizza. Sicuramente non sarà Pura a vita, in futuro mi piacerebbe potermi confrontare anche in una lega superiore, nella quale porterei con me tutta la passione e l’entusiasmo che questo sport da sempre sa trasmettermi».

To be continued…

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