MISTER X – Capitolo 62, Mato Senjic “Indimenticabile la coppa Ticino con l’Ascona, spero di restare al Brissago a lungo”

scritto da Roberto Colombo
Mato Senijc, allenatore del Brissago (Quarta lega)

L’allenatore del Brissago: «Non ho rituali scaramantici, ma tra come vivo la partita e come sono nella vita di tutti i giorni che una bella differenza. Sono molto contento di tutti i miei ragazzi, anche degli ultimi arrivati»  

BRISSAGO – Con la nostra serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 62: Mato Senjic allenatore del Brissago (Quarta lega, gruppo 2).

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Ero un difensore centrale. Diciamo che ero uno “abbastanza duro”, molto grintoso, uno che si faceva sentire. Uno dei ricordi più belli di quando giocavo è stata la vittoria della coppa Ticino con l’Ascona. In finale battemmo 1-0 il Ravecchia, il gol partita lo segnò Ervil Bone. Io ero il capitano di quella squadra. Se non ricordo male era il 2011. È stata proprio una bella partita, che credo abbiamo peritato di vincere, due giorni dopo poi, vincemmo anche la supercoppa Ticino (3-0 contro il Vedeggio): che annata».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «Non ho un rituale particolare, non sono scaramantico. Vivo tutte le partite con la massima concentrazione e resto in questo stato per tutta la gara, poi però al triplice fischio mi trasformo e divento un’altra persona».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Non ho ancora una bestia nera, sono l’allenatore del Brissago (e di una prima squadra attivi) da appena un anno, quindi è ancora troppo presto per rispondere a questa domanda».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Vedi sopra. Anche in questo cosa come per la domanda precedente non saprei come rispondere perché alleno da appena un anno. Posso però dire che sono molto contento di tutta la mia rosa, e anche di tutti i ragazzi nuovi che sono arrivati durante la pausa invernale».

Forse non sarà BRISSAGO a vita, ma… «…ma spero di rimanere qui a lungo».

To be continued…

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