Lugano-Young Boys, le pagelle: Baumann si conferma, Bottani chiamato a cambiare marcia

scritto da Claudio Paronitti

Il gol subito all’ultimissimo secondo rischia di essere deleterio sul morale dei ragazzi bianconeri, autori di una prova assai generosa, ma che alla fine è risultata, purtroppo, vana

Noam Baumann – – conferma di essersi liberato mentalmente e fornisce una prova di tutto rispetto, salvando i suoi compagni finché può;

Dragan Mihajlović – – è un po’ troppo macchinoso sia in fase difensiva che in quella offensiva. Fatica a cambiare marcia, permettendo agli avversari un gioco facile;

Mijat Marić – 3 – il voto basso non è per la prestazione (positiva), piuttosto per la reazione sconsiderata avuta al 94′ nei confronti del direttore di gara. Rischierà una squalifica piuttosto lunga;

Ákos Kecskés – – sbaglia qualche uscita di troppo, ma in fin dei conti, è solido e neutralizza con il fisico gli attaccanti avversari;

Fabio Daprelà – 3,5 – l’esperienza è sempre dalla sua parte, anche se ogni tanto esagera e la terna arbitrale, giustamente, non abbocca. Viene graziato nella ripresa per un chiaro fallo da rigore su Assalé;

Miroslav Čovilo – 4 – torna nel suo ruolo naturale e disputa la solita gara fatta di grinta e atletismo. Le palle alte sono tutte sue, su entrambi i lati del campo;

Bálint Vécsei – 3,5 – anche dopo tanto tempo si fatica a capire cosa può dare veramente alla squadra. Eppure, le qualità sarebbero dalla sua. Il problema è mostrarle;

(63′ Petar Brlek – – si intestardisce in dribbling inutili in zone pericolose dei campo. Poca sostanza);

Jonathan Sabbatini – 4,5 – al capitano manca un compagno che ragiona come Piccinocchi. Cerca di dare la scossa da vero condottiero, venendo seguito quasi fino alla fine;

Carlinhos Junior – 3,5 – a parte il passaggio decisivo di Lucerna, la sua miglior versione è ancora in vacanza. Peccato, perché il Lugano ha bisogno come il pane dei suoi guizzi e dei suoi gol;

Mattia Bottani – 3,5 – vuole fare e, spesso, strafare, giungendo sui venti metri senza la lucidità necessaria. Sembra mancargli il fiato, tanto che spreca almeno una ripartenza interessante all’ora di gioco;

(75′ Armando Sadiku – s.v. – l’eroe di Lucerna rimane in panchina per un’ora e un quarto. Perché?);

Alexander Gerndt – 3,5 – si divora il gol che avrebbe cambiato il corso della partita. Sull’azione del gol reclama un fallo che, obiettivamente e rivedendo attentamente le immagini, sembra proprio non esserci;

Fabio Celestini – 3,5 – l’undici iniziale è pensato anche in funzione alla trasferta di Coppa di giovedì. La tattica ha effetto fino all’assurdo contropiede subito al 94′. Peccato, un punto con i bernesi era più che fattibile. Il Lugano, però, è abbonato alle beffe dell’ultimo secondo: un male che risulta davvero complicato da debellare.

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