Lugano, una difesa esperta un po’ troppo colabrodo

scritto da Claudio Paronitti

Dopo aver valutato le prestazioni dei portieri, proseguiamo la nostra analisi reparto per reparto della stagione bianconera occupandoci quest’oggi della linea che concerne il reparto difensivo

È interessante innanzitutto notare come il Lugano (con 55 reti al passivo) sia la sesta difesa più perforata dell’intera Raiffeisen Super League.

Peggio dei sottocenerini hanno fatto Sion (56), Losanna (67), Thun (68) e San Gallo, ultimo della speciale graduatoria con addirittura 72 gol subiti in 36 giornate (vale a dire ben 2 di media per partita!).

Confrontando i dati tra incontri casalinghi e in trasferta, notiamo che c’è un sostanziale equilibrio, con 25 segnature contro a Cornaredo e 30 negli stadi confederati.

Le statistiche nel calcio sono solamente numeri, ma mostrano che, ogni tanto, pur potendo contare su molti elementi validi ed esperti, l’amalgama tra un giocatore e l’altro è fondamentale per la riuscita di un determinato progetto.

Il primo appunto che si può rivolgere ai ragazzi del reparto arretrato è, appunto, quell’alchimia che si è resa difficile applicare per via dei numerosi impegni che hanno coinvolto i ticinesi nella prima parte della stagione.

Ai calciatori rimasti dalla trionfale cavalcata verso la fase a gironi di Europa League (Steve Rouiller, Vladimir Golemic, Fulvio Sulmoni e Dragan Mihajlovic) sono stati affiancati dei compagni con una vasta esperienza a livello internazionale (Fabio Daprelà in primis) e giovani che dovevano farsi le ossa (Dominik Kovacic – uno degli acquisti sbagliati del mercato estivo – Stanley Amuzie ed Eloge Yao). Nel corso del ritorno è tornato alla base pure Jetmir Krasniqi, il quale deve ancora affinare le armi per poter competere ai più alti livelli del pallone rossocrociato.

Una difesa colabrodo, dicevamo nel titolo. Sembra un azzardo, ma in realtà – osservando da vicino le vicissitudini bianconere – non lo è affatto. E questo perché, a numerose prestazioni di una certa rilevanza hanno fatto da contraltare errori e orrori a non finire: di concentrazione individuale in particolare, che si riflettono di conseguenza su quella collettiva.

Per il campionato che aprirà le danze fra un paio di mesi, la società ha già messo sotto contratto il promettente 21enne esterno sinistro del Piacenza Edoardo Masciangelo. Anche lui, come i ragazzi della sua età provenienti dall’estero, dovrà abituarsi ai ritmi che il campionato svizzero impone. Più in fretta lo farà, più il Lugano potrà vantarsi di avere tra le sue fila un giocatore che verrà invidiato dalle altre formazioni.

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