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Un giocatore, che a trentadue anni suonati ha portato quella ventata di nostalgia per un calcio che molti giovani calciatori non hanno capito e forse mai sapranno interpretare. “Ci vorrebbero 11 Maggetti” disse qualcuno la scorsa stagione. Ad avercene ora anche solo due o tre, con la sua serietà e la sua voglia di lottare, di non mollare un centimetro nonostante non debba più dimostrare nulla, sarebbe già qualcosa. Il calcio si evolve velocemente con i suoi pregi e i suoi difetti ma la generazione degli Immersi, dei Lodigiani e dei Maggetti rischia di rimanere solamente un bel ricordo.