I tormenti del giovane Vale

scritto da Pier Luigi Giganti

C’era una volta lo Stocker che sfornava assist a ripetizione e che segnava con buona regolarità, pur non essendo una punta centrale. Il giocatore che nel 2008 e nel 2010 aveva punito lo Young Boys e ne era diventato il pericolo pubblico numero uno.

Quel Valentin avrebbe indirizzato alle spalle di Wölfli i due golosissimi palloni che gli sono capitati sui piedi ieri nel secondo tempo dello Stade de Suisse. E l’avrebbe fatto a occhi chiusi. La reincarnazione del lucernese, lo Stocker 2.0 rovinato dall’ultimo periodo tedesco, invece fa acqua. Diventa generoso quando dovrebbe essere spietato, incespica in maniera ridicola sulla sfera al posto di sferrare il colpo decisivo. S’incarta in un destro – sinistro – destro dal sapore di balletto ben poco calcistico.

In pochi mesi Vale ha perso quasi tutto. La Bundesliga, la Nati, la possibilità di alzare al cielo la settima Coppa di campione svizzero. Da aguzzino dei gialloneri della capitale ne è ora divenuto il complice più fedele. Di questo passo Stocker verrà privato anche di una maglia da titolare in rotblau.

A ben pensarci il ventottenne ha proprio bisogno di una pausa di riflessione. Per provare a far rivolare come ai vecchi tempi quella maglia numero quattordici del Basilea, che profuma tanto di calcio totale.

Leggi anche questi...