FC Lugano, media point pre-Coppa: conferenza stampa di mercoledì 31 maggio 2023 con Milton Valenzuela e Allan Arigoni

scritto da Claudio Paronitti
Milton Valenzuela

Milton Valenzuela

La settimana bianconera che porta all’atto conclusivo della 98a edizione di Helvetia Coppa Svizzera si è aperta con il successo per 3:2 al Letzigrund contro lo Zurigo ed è proseguita questo pomeriggio con la prima delle due conferenze stampa previste nel breve volgere di ventiquattro ore

A incontrare i rappresentanti dei media nella sala stampa dello Stadio di Cornaredo è toccato in data odierna al laterale argentino Milton Valenzuela e al terzino destro rossocrociato Allan Arigoni. Ecco, di seguito, le sensazioni fornite dai due titolarissimi di mister Mattia Croci-Torti a quattro giorni dall’attesa sfida del Wankdorf con lo Young Boys.

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Milton Valenzuela – «Rispetto all’anno scorso è un momento diverso, arriviamo positivi e molto contenti, non accade sempre conquistare una finale. La vittoria di giovedì contro lo Young Boys è stato un ottimo risultato, ma domenica sarà una sfida secca e non importa chi ha vinto il campionato o quant’altro. Per me è stato un grande anno. Speriamo di vincere ancora un’altra finale.

Anche dopo le partenze dell’anno scorso, ero convinto di poter riuscire ad arrivare a una nuova finale. Non ci sono paralleli con la squadra dell’anno scorso, anche se entrambi i gruppi hanno tanta qualità. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Ad esempio, abbiamo “perso” Reto Ziegler, ma ci siamo ritrovati Albian Hajdari.

Personalmente, non mi sento come un leader ma cerco di fare tutto ciò che posso per aiutare la squadra. Questo è il mio modo di vedere il calcio, lavoriamo tutti per conseguire il medesimo obiettivo.

Le voci di mercato? Il mio obiettivo è giocare in un grande campionato. Ma ora, la mia testa è completamente “presa” dalla Coppa. In seguito, faremo le valutazioni. Vedremo cosa accadrà. È anche possibile che rimanga qui ancora. Tutto è possibile.

È importante vincere ancora. Tutti giocano per sorridere alla fine. L’Europa come stimolo? Volevamo guadagnarci la Champions League, vincendo l’ultima partita. Tuttavia, siamo felici di aver chiuso terzi e di essere certi di approdare ao gironi di Europa League.

L’approccio alla finale? Non cambia molto rispetto a dodici mesi or sono. Anche il San Gallo era favorito, proprio come lo è lo Young Boys adesso. Non so le percentuali, ma è una sola partita. Dovremo dare tutto per alzare al cielo il trofeo.

La Coppa si conquista sul campo. E sono davvero contento di vedere 12’000 persone al Wankdorf. Per il poco pubblico a Cornaredo, sappiamo che indipendentemente da quanti arrivano a Cornaredo, dovremo dare tutto per loro, essi siano 3’000 o 4’000 o 12’000.

L’avventura sinora qui a Lugano? È ovvio che la famiglia manca sempre. Non è semplice averla lontana. Quando uno arriva in una nuova città, è tutto più complicato. Ognuno ha il suo periodo di adattamento. In questi anni sono cambiamento parecchio, migliorato sotto molti aspetti e meno sotto altri. Però, sono molto felice di vivere sulle sponde del Ceresio.

La Nazionale Argentina? Io lavoro tutti i giorni per conquistare una maglia Albiceleste. Poi, se non arriva, saprò di aver dato il meglio di me per raggiungere questo obiettivo».

Allan Arigoni

Allan Arigoni

Allan Arigoni – «La squadra, con un modulo a 3 o a 4 in difesa, ha mostrato un grande spirito di adattamento. Non ho una particolare preferenza personale. Per quanto concerne domenica, cercheremo di mettere “in difficoltà” lo staff tecnico per fare in modo di scendere in campo dall’inizio.

La vittoria della Coppa Svizzera è uno dei motivi per l’approdo a Lugano. L’anno scorso ho gioito da fuori e se riuscissi a conquistare il trofeo, come ticinese cresciuto qui facendo tutta la trafila giovanile sarebbe fantastico.

Quest’anno abbiamo perso due volte, pareggiando una partita e vincendo l’ultima con loro. Dobbiamo cercare di portare l’intensità che abbiamo proposto giovedì scorso.

Se sono al 100% posso dare il meglio di me. E in ogni incontro provo a fornire la mia performance migliore.

La scaramanzia? Non lo sono. Partiamo sullo stesso piano, dato che la sfida è secca e tutto può accadere. Tutti hanno però il loro rituale pre-partita. Per caricarmi, ascolto musica e in campo scendo sempre con il piede destro. Ma è più una questione di abitudine che altro.

Il terreno sintetico? Può cambiare un po’. Nell’arco della stagione, il gruppo ha mostrato un grande spirito di adattamento. C’è un cambiamento tra erba naturale e sintetico. Noi dovremo farci trovate pronti a ogni evenienza.

Mattia Croci-Torti è un grande motivatore ogni giorno che passiamo con lui. E noi lo apprezziamo veramente per tutto ciò che fa e che ci porta».

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