Il quinto e ultimo incontro di preparazione alla oramai imminente stagione agonistica 2022-2023 di Credit Suisse Super League ha portato il Lugano ad affrontare l’Inter per la «Lugano Super Cup». Al triplice fischio di Luca Piccolo, il test-match è terminato con il successo dei nerazzurri, abili a sfruttare le gentili concessioni avversarie, per 4-1
Qualche istante dopo la conclusione del test-match, disputato con un clima rovente sotto tutti i punti di vista, mister Mattia Croci-Torti entra nella sala stampa dello Stadio di Cornaredo per analizzare quanto osservato sul terreno e quanto di buono proposto dai suoi ragazzi sull’arco di tutta la gara. Ecco, di seguito, le sensazioni «a caldo» fornite dal «Crus»:
«È sempre positivo “prendere” gli errori commessi. Penso che abbiamo regalato quattro reti all’Inter. Meglio che sia accaduto in questa occasione, perché la partita che conta per noi è quella di domenica con il Sion. Nel primo tempo, a parte quelle due sbandate, non abbiamo sfigurato. Nella ripresa, abbiamo concesso minuti a Hicham Mahou e Mattia Bottani ed è quel che intendevo fare. Non volevo prendermi rischi, perché per me era un buon galoppo di allenamento e la gara che vale arriverà tra cinque giorni.
A gennaio, eravamo allo stesso punto. Con gli infortuni occorsi di recente, non posso permettermi di sbagliare la gestione di alcuni giocatori che saranno protagonisti. Bisogna rimanere positivi e preparare al meglio la gara con i biancorossi. Vogliamo partire bene e se ci sarà bisogno di inserire qualche giovane lo faremo. Tutti i ragazzi hanno disputato una gara propositiva, come Mohamed Alshikh, Luca Molino, Fabian Stöber e Mohamed Belhadj. Non posso recriminare nulla dal punto di vista dell’impegno.
Ousmane Doumbia? Arriva da un campionato eccezionale con lo Zurigo e spero che potrà dare anche a noi ciò che ha dato ai tigurini. È sempre pronto al sacrificio e a ripartire. Con lui, ci sono nuove opzioni rispetto alla scorsa stagione. Le mie preoccupazioni sono rivolte alla sfida di domenica e per me era vitale uscire dal campo senza ulteriori infortuni. E così è stato».
