FC Lugano: cosa frena Paolo Tramezzani?

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Recarsi allo stadio è un’attività piacevole ed educativa perché si può assistere a quanto accade sulle panchine e non solo in campo.

Osservare Paolo Tramezzani è più interessante della visione di una partita di tennis tra due “pallettari”, per esempio.
Il mister bianconero dispensa incessanti indicazioni ai suoi, e per farlo sembra si avvalga di tutta la voce che ha in corpo.
In occasione dei brutti falli patiti dai suoi non ci ha pensato due volte ed è andato a cercare il confronto con il quarto uomo, per assicurarsi che certe pericolose scorrettezze non venissero ripetute.
Contando i suoi passi nell’area tecnica si potrebbe giungere alla conclusione che nell’arco dei 90 minuti ne totalizza più di alcuni di noi quando decidiamo di oziare in un giorno di festa.
Non è raro vederlo accennare qualche passo di corsa, come ad accompagnare il giocatore a cui si sta rivolgendo.
Insomma, l’istinto del calciatore e la passione per il proprio lavoro trasudano dalla sua persona.


È quindi opportuno riprendere la domanda presente nel titolo: cosa frena Paolo Tramezzani?
Sarà la tracciatura che delimita l’area tecnica o sarà la consapevolezza di indossare ora un abito elegante e non più calzettoni, calzoncini e maglietta?
Qualunque sia la risposta, gli interessati possono continuare a dividere la propria attenzione tra il campo e le panchine.

 

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