Ecco cosa comporta per la muscolatura non allenarsi, per sportivi giovani e adulti

scritto da Walter Savigliano

Paura che, alla ripresa de campionati, qualche piccola rogna si ripresenti? Non dolore non significa mancanza di problemi. La trappola delle sensazioni.

(articolo a carattere divulgativo a cura di Nicola Dacomo – Fisioterapista – Campione d’Italia)

Il “coperchio” della quarantena ha messo a tacere tante piccole e grandi disfunzioni, che sono pronte a ripresentarsi non appena si riprenderà l’allenamento. A questo aggiungiamo la voglia di ricominciare, che ci metterà in una condizione più facile ad indurci a strafare, piuttosto che a riprendere gradatamente.

Ma qual è la ragione di questo pericolo? Siamo soliti pensare al muscolo come ad un organo in cui le fibre muscolari hanno un semplice compito meccanico che consiste nell’avvicinarsi (per contrarre il muscolo) e nell’allontanarsi (per farlo ritornare al rilassamento). In realtà la situazione è molto più complessa. Questo ruolo di “avvicinamento” ed “allontanamento” in realtà è fatto attraverso un sofisticato meccanismo di “compenetrazione” di sottilissimi fili che vengono definite “miofibrille”. I filamenti di Actina e di Miosina hanno questo sofisticato compito di “abbracciarsi” per avvicinare i capi articolari, e di “lasciarsi scivolare” alla posizione originaria per far ritornare il muscolo a riposo. Ma per permettere tutto questo è importantissimo l’ambiente all’interno del quale avvengono le reazioni chimiche che permettono questo ruolo meccanico delle strutture muscolari. Stiamo parlando della cosiddetta “matrice extracellulare”.

Cosa comporta la quarantena? E’ normale che il movimento ridotto faccia diminuire i processi metabolici anche a livello muscolare (infatti è anche facile aumentare di peso in questo periodo, perché il consumo metabolico è ridotto). Contemporaneamente, il corpo tende a ridurre gli scambi a livello di qualsiasi struttura (è facile notare che la pelle diventa facilmente secca, nonostante che l’esposizione ad aria e sole sia ridotta). In altre parole, il nostro organismo non viene tutto chiamato in causa durante le attività di vita quotidiana, ed alcune funzioni cadono in “disuso”. Tra quelle di maggior interesse nello sport ci sono sicuramente l’elasticità muscolare, perché le fibre muscolari ed i loro tessuti di rivestimento (la fascia) si irrigidiscono. Questo succede nella “normalità” del non-uso. Ma pensiamo a cosa succede se, dallo stop imposto all’attività fisica ci siamo portati dietro qualche contrattura muscolare o qualche cicatrice muscolare di troppo. Alla ripresa dei lavori ci saremo dimenticati di quel punto che “pizzicava”, e saremmo indotti a pensare che il “riposo” ci abbia guariti. Ma purtroppo non è così! Se l’insieme delle fibre muscolari e dei suoi tessuti di rivestimento perde l’elasticità nel “normale”, tocca una sorte ancor peggiore a quei punti che non erano in forma prima dello stop.

Ma la ripresa, seppur graduale, permetterà un recupero abbastanza veloce della normale fisiologia ma disvelerà i piccoli/grandi disturbi muscolo-tendinei e capsulo-legamentosi. Nel prossimo articolo vedremo come iniziare a scovare, da soli, i punti di cui prendersi cura anche da casa.

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A presto