Non tutti i problemi sono così gravi da non poter riuscire a mettere in pratica qualche piccolo trucco per stare meglio.
La manovra che ti orienterà nell’auto- trattamento.
(articolo a carattere divulgativo a cura di Nicola Dacomo – Fisioterapista – Campione d’Italia)
Nel precedente articolo (“La trappola delle sensazioni”) ti ho dato qualche input per farti comprendere che, purtroppo, le sensazioni sono spesso ingannevoli.
Tante volte un muscolo sofferente diventa “silente” in assenza di particolari sollecitazioni, ma se ci lasciamo prendere dalla voglia di strafare, possiamo incorrere in qualche brutta sorpresa.
Ecco qui una semplice tecnica per cercare di capirne di più dello stato di salute dei tuoi muscoli:
La tecnica ha un nome francese ed è molto utilizzata, nelle sue varianti, anche nel mondo dell’estetica (per cui, se te lo vede fare la tua “morosa”, probabilmente, ti chiederà di farlo anche su di lei). Scherzi a parte, possiamo denominare semplicemente questa tecnica come parte del cosiddetto “massaggio connettivale”.
In cosa consiste?
In questa sede vedremo solamente la manovra che puoi fare autonomamente sui muscoli della coscia, ma anche del polpaccio… e non sarà piacevole!
Secondo recenti studi effettuati in Australia, in un muscolo sofferente si altera la trama della cosiddetta “matrice extracellulare”, ovvero di tutto quello spazio che riempie il “vuoto” tra una cellula e l’altra.
La matrice extracellulare diventa più densa, e si crea (da un punto di vista impedenzimetrico) un’alterazione del passaggio alla corrente alternata…. In poche parole, è come se il muscolo risultasse elettricamente più difficile da attraversare.
Ma questa alterazione nella matrice diventa contemporaneamente causa ed effetto della disfunzione, la parte “lavora male”, e per complessi meccanismi neuronali, anche il connettivo (sommariamente: la cute ed il sottocute) diventa più denso, più impastato, e doloroso di riflesso.
Nella manovra del “palper-rouler” (sì, così si chiama) si pinza una modesta plica di cute e si “rotola-srotola” tra le dita, in pratica spostandosi parallelamente al piano muscolare dall’inguine fino giù alla rotula, su binari paralleli, in modo da sondare tutta la muscolatura (per difficoltà operative si può anche effettuare la manovra di sbieco)
Si evidenzieranno delle zone dure, dolorose, che evidenziano delle disfunzioni dei tessuti sottostanti.
E adesso?
Adesso che sei tutto indolenzito (sai che noi Fisioterapisti siamo un po’ sadici) hai scoperto che ci sono molte cose che puoi migliorare nel motore del tuo dribbling.
Sì, ok… Non ti lascio lì indolenzito senza uno scopo…
Se hai un po’ di pazienza e voglia di stare meglio, puoi trattare con la stessa manovra le stesse zone che avevi trovato dolenti. Usa una manualità più leggera (in pratica, pinza meno tessuto e meno in profondità) e ripeti i passaggi più e più volte.
Probabilmente sentirai un indolenzimento per un paio di giorni, ma avrai anche la sensazione di gambe più sciolte e leggere. Ed è una bella sensazione!
Se inizi ad appassionarti a questa sorta di “fisioterapia fai-da-te”, seguimi nei prossimi articoli.
La prossima volta ti spiegherò un altro paio di trucchi interessanti.
A presto 😉