Dentro e fuori dal campo con l’umiltà e il sorriso di “Chacho” Mira

scritto da Davide Perego

Al Mendrisio ed al palato esigente dei veri appassionati ha dato veramente molto. Dal Mendrisio ha ricevuto tanto. Salvador “Chacho” Mira, uomo attorno al quale hanno ruotato le fortune di parecchi giovani negli ultimi anni, è allo stato attuale un giocatore di 2Lega. Il grave infortunio della scorsa estate ha avuto ripercussioni imprevedibili sulla propria carriera che nonostante il recupero in linea con le previsioni dei medici, non gli ha permesso di ricevere una conferma dalla società momò. Nei giorni scorsi, complice un’intervista che lo ha riguardato direttamente, pubblicata dal settimanale “L’informatore” – nella quale ci sarebbe piaciuto leggere anche la sua opinione in merito – abbiamo deciso di contattarlo per capire meglio quante speranze potranno esserci di rivederlo in campo ad un livello che gli compete. Siamo andati ovviamente oltre, per via di quella naturale esigenza di valutare e poter avere una visione più completa e non soltanto unilaterale sulla vicenda.
“ Che i tempi dell’infortunio siano stati più lunghi del previsto non è vero. Sono stato operato ad agosto, ho fatto i programmati mesi di convalescenza, ho iniziato la preparazione a meta gennaio: quindi i tempi sono più che rispettati. Non so come facciano a dire che i tempi di recupero siano stati più lunghi o che la mia età abbia ritardato la guarigione. Del resto nel nostro mestiere sono cose che possono capitare: resta il rammarico per non essere mai stato chiamato e mai coinvolto direttamente per verificare le mie condizioni”.

A Mendrisio tira aria nuova, dopo la frattura all’interno della società che ha visto salire alla ribalta nuovi dirigenti con progetti ed ambizioni da grande club. Il campionato dei momò è stato dignitoso. La prima fase si è conclusa con una posizione in linea con le migliori e con la possibilità di giocare per la promozione. Pur senza aver mai divertito e senza aver saputo dare un significato visivamente concreto ad una campagna acquisti dispendiosa e in contrasto con la linea verde sulla quale avevano iniziato a lavorare Rapelli prima e Piccioli poi, la società si è distinta per un ritorno al vertice che almeno a livello di risultati ha saputo ripagare gli sforzi economici necessari per ottenerli.

“Il gruppo di persone che gestisce la società e che non ha di certo il dna del Mendrisio nella propria struttura, è cambiato nei mesi successivi il mio infortunio. Di conseguenza ho avuto a che fare con diverse persone che non mi conoscevano e che hanno agito diversamente da come ci si era abituati a livello di attenzioni. Da parte mia, nei mesi dell’infortunio ho sempre seguito la squadra da vicino, ho anche svolto un incarico di osservatore delle altre squadre per conto del Mister. Mi è spiaciuto apprendere dai giornali che  secondo il FCMS non sarei più in grado di fare la differenza rispetto ai nuovi stranieri visti nei recenti test. Mi spiace non aver ricevuto l’opportunità che pensavo di essermi guadagnato nel corso di questi anni e sono anche preoccupato per l’interruzione di un progetto nato per volontà di persone messe in disparte che avrebbe previsto l’inserimento dei (giovani) ragazzi del posto. Quando sono arrivato avevamo12 ragazzi sotto i 21 anni. Noi – stranieri tra virgolette – in Svizzera da più di dieci anni, ci sentivamo parte di un progetto destinato a dare buoni risultati con la speranza che il lavoro sui giovani diventasse serbatoio per la prima squadra con prodotti del vivaio che la nostra esperienza avrebbe contribuito a rendere sempre più qualitativo”.

L’impressione è quella che nonostante i risultati, il piccolo borgo faccia comunque fatica a ritrovare la via del Comunale. L’impressione è quella di una società in crisi di idee nel trovare una politica promozionale adeguata ai giorni nostri e di mantenere al tempo stesso la continuità con le tradizioni. Mancano le iniziative per incentivare e coinvolgere la gente del posto e a livello di comunicazione siamo rimasti all’età di una “macchina da scrivere” senza essere in grado di utilizzare gli strumenti di comunicazione che potrebbero contribuire ad una crescita anche a livello di immagine. Non a caso di recente sono apparse anche delle scuse (sul sito del club) rivolte alla popolazione per la mancata riuscita di un’iniziativa tradizionale.

“Questo non deve stupire. Il cambiamento radicale ha visto scomparire la gente di Mendrisio che ha lavorato per anni gratuitamente in prima linea mettendo professionalità e competenza al servizio della società e del paese. Gente che in altre realtà sarebbe stata retribuita e valorizzata per le proprie capacità. Il fatto che ora non ci sarò più nemmeno io – molto legato alla precedente gestione – non mi stupisce ma mi rattrista. Per ora resta il conforto di un terzo posto da migliorare per raggiungere l’obiettivo di inizio stagione. Aguirre e Magro – giocatori di Super League – con Guarino e Ajide che hanno fatto la Challenge League e con i vari Kabamba o Bonnano, che quando hanno iniziato con noi erano delle scommesse ed oggi sono ragazzi da 100 partite, hanno dato il contributo che però non è bastato per andare ancora meglio. Non dimentichiamo l’esperienza di Cataldo, Bustamante e Bayrak, sempre in prima fila per dare il massimo. Spero che grazie a loro riescano a non accontentarsi di un inutile terzo posto che per la nuova struttura dei campionati sarebbe poco utile per crescere. Per conto mio, inizia un nuovo capitolo della mia carriera. Voglio solo tornare a giocare e ripagare la fiducia del Balerna che mi ha voluto a scatola chiusa in un momento sempre difficile da superare come quello di un’esclusione. Voglio ringraziare anche voi per l’opportunità che mi avete concesso chiedendomi l’intervista e abbraccio tutti i tifosi che mi sono sempre stati vicini”.

DP

ARTICOLO INFORMATORE 

9 commenti

Anonimo
Anonimo 2 Marzo 2012 - 8:21

Tifoso di lunga data
Una volta non vedevo l'ora della ripresa del campionato, adesso non mi viene neanche in mente…
Grazie di tutto Mira

Anonimo
Anonimo 2 Marzo 2012 - 9:25

Caro Chacho se non altro l'esperienza a Mendrisio è servita anche per consolidare nuove amicizie forti e sincere che vanno oltre la tua esperienza calcistica nel Club e che dureranno nel tempo.
ft

LETTERA FIRMATA
LETTERA FIRMATA 2 Marzo 2012 - 12:02

Buongiorno,
Innanzitutto le faccio i complimenti per il portale che leggo spesso. Noto con disappunto che ogni qual volta che si parla del Mendrisio una certa sofferenza da parte vostra. Sinceramente non la capisco e mi rattrista.
Vorrei davvero capire il motivo!
Sono 20 anni che seguo la squadra del magnifico borgo e non del piccolo borgo come scritto da voi, e sinceramente la seguente stagione va per il meglio, non capisco davvero cosa si pretende!
Con stima

prato
prato 2 Marzo 2012 - 12:35

vale come sopra. il sabato senza mira non ha alcun valore.
tutti a balerna!!

Anonimo
Anonimo 2 Marzo 2012 - 12:42

Tutti in Piazza a Stabio per una risottata!!

QUALE RISOTTATA?
QUALE RISOTTATA? 2 Marzo 2012 - 12:46

è saltata anche quella…….

Anonimo
Anonimo 2 Marzo 2012 - 13:04

Stabio e basta…rifacciamo la nostra squadra
Albisetti vattene

L.B.
L.B. 2 Marzo 2012 - 20:26

Tutti gelosi perché il Mendrisio va benissimo. L'articolo è imbarazzante e scritto da un autore che sembrerebbe molto frustrato.. Seguo il Mendrisio da ormai 4 anni e ricordo che solo un anno fa con vecchio staff e un Mira al 100% ci siamo salvati per un soffio! Chi parla male della nuova gestione solo perché non ne fa più parte si deve vergognare!!

prato
prato 2 Marzo 2012 - 22:20

L'ipocrisia è peggiore della gelosia. Intanto L.B. non vuol dire niente mentre l'autore ci mette un nome ed un cognome Davide Perego è ti giuro che non è frustrato.

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