Conference League, Arthur Cabral è il «Re Mida» del Basilea e con la sua tripletta manda al tappeto l’Hammarby nel 1° round

scritto da Claudio Paronitti

Arthur Cabral continua a giocare la parte di «Re Mida» e con una splendida tripletta regala al Basilea il primo dei due round contro l’Hammarby. Il 3-1 del St. Jakob-Park non è decisivo, ma mette i renani in un’ottima condizione in vista del ritorno di giovedì prossimo a Stoccolma

I renani, in completa fiducia mentale e in una forma fisica di spessore, approcciano la sfida con la chiara intenzione di insediarsi costantemente nella metà campo avversaria. Nei primi quindici minuti si registrano un paio di conclusioni pericolose di Sebastiano Esposito – una con il destro e una con il sinistro – a lato di poco. A ciò, si aggiunge una punizione velenosa di Valentin Stocker al 19′ deviata da David Ousted con un tuffo sul palo più vicino. Tra i tentativi del centravanti italiano vi è da annotare, sull’altro lato del campo, un mancino a giro di Akinkunmi Amoo, abbondantemente lontano dallo specchio. È l’unica vera proiezione offensiva degli svedesi, perché il duello è dominato dai padroni di casa, che cercano di proporre una manovra avvolgente, ma sempre votata nella direzione della porta. Esattamente alla mezz’ora, gli sforzi profusi dai ragazzi di Patrick Rahmen vengono premiati. Da una punizione laterale, calciata da Sebastiano Esposito e nata da una trattenuta di Vladimir Rodić ai danni di Andy Pelmard, Arthur Cabral (sempre lui) si trova al posto giusto (come al solito) per deviare di testa il pallone del meritato vantaggio locale. Un paio di minuti più tardi, un altro calcio da fermo di Valentin Stocker trova Pajtim Kasami, che insacca anch’egli di testa. Sarebbe l’immediato raddoppio, ma la bandierina del secondo assistente di Sergey Ivanov si alza correttamente, rileva il fuorigioco del mediano rossoblù e annulla di conseguenza il punto. Un po’ di rilassamento rischia di essere pagato a caro prezzo al 45′ con una ghiotta opportunità capitata ad Astrit Selmani che, partito leggermente in offside (non segnalato) su assist di Akinkunmi Amoo, si trova un muro chiamato Heinz Lindner dapprima e un Eray Cömert pronto a mandare lontano la sfera.

Un avvio fulminante di ripresa su sponda renana consente a Taulant Xhaka di avventarsi su un pallone vagante, di coordinarsi alla perfezione e di colpire… la traversa piena dopo appena due giri d’orologio! Trascorrono centoventi secondi e un fallo di mano (a dire il vero involontario) in area di rigore nordica non ravvisato dal direttore di gara fa proseguire l’azione, con la sfera che arriva sul sinistro di Sebastiano Esposito, il cui tiro viene deviato da un difensore a fil di palo. Al 52′, su una veloce ripartenza, lo stesso centravanti prestato dall’Inter viene steso in maniera chiara e solare da una spallata-gomitata di Mads Fenger. Incredibilmente, il fischietto russo, che avrebbe dovuto valutare la situazione in maniera ottimale ed estrarre il cartellino rosso al difensore danese, non si avvede dell’intervento e lascia correre. In seguito, e per buoni venti minuti, i renani calano decisamente il ritmo di crociera. Così, al 71′ il neo-entratao Abdullah Khalili, trovatosi solo sul punto del rigore, approfitta di una corta respinta di testa di Fabian Frei per infilare in porta un siluro che rimette la contesa in parità. Incassato un gancio al volto, i rossoblù riprendono il pressing e all’86’, dopo un ottimo lavoro preparatorio di Valentin Stocker, Arthur Cabral controlla la palla, si accentra di due passi e quasi da fermo si esibisce in un strepitoso destro all’incrocio dei pali. La serata si conclude in trionfo al 90′, quando Jeppe Andersen devia con il braccio largo un assist in profondità di Matías Palacios. Rigore solare per gli elvetici e importantissimo tris calato dal bomber carioca, al settimo centro personale in cinque duelli continentali.

Leggi anche questi...