AC Taverne, mister Meroni: «Ogni anno, questo campionato si conferma sempre equilibrato. La sconfitta? Nessun dramma!»

scritto da Claudio Paronitti

Imbattuto nelle prime cinque uscite stagionali, il Taverne è tornato da Brunnen con l’amaro in bocca per essere incappato nel primo kappaò

La battuta d’arresto in rimonta non fa perdere di certo il sonno a mister Damiano Meroni, il quale sa che prima o poi anche le serie più importanti possono chiudersi. Come di consueto, affidiamo alle parole del condottiero luganese l’analisi dell’incontro, fornendovi un commento dei novanta minuti disputati sul terreno dello Schoeller-Meyer Fussballplatz e la classica intervista con il tecnico giallonero.

COMMENTO PARTITA – FC BRUNNEN-AC TAVERNE 2-1

Sin da subito, la partita si presenta intricata, vista in particolare la qualità dei padroni di casa, dichiaratamente volenterosi di essere protagonisti del Gruppo 4. La rosa è stata costruita per provare a vincere, con giocatori d’esperienza abituati a sfide con l’alta classifica. Con l’inserimento in cabina di regia dell’ex-Kriens Marco Wiget, il Brunnen può contare a centrocampo su giocatori completi, per tecnica, visione di gioco e dinamismo. Gli altri due, Yahia, Abaidia e Dominik Steiner, completano il reparto.

Nonostante l’inizio a favore dei locali, il Taverne, disposto in campo diversamente rispetto alle ultime gare, contiene la veemenza rossoblù, andando addirittura in vantaggio con Dušan Cvetković al 14′ su azione di calcio d’angolo. Da qui alla fine del primo tempo, il Brunnen si propone a testa bassa nella metà campo ticinese, mentre gli ospiti giocano in ripartenza e in tre occasioni hanno la palla dello 0-2, ma la precipitazione, la scelta e l’imprecisione vanificano le ghiotte opportunità. Poco dopo la mezz’ora, una rimessa laterale dei locali trova impreparati e colpevolmente mal piazzati gli esterni gialloneri; da qui un cross a centro area, con la prima punta ceca, Matej Schwendt, furbo e scaltro ad aggiustarsi con il petto e la mano la palla, spalle alla porta, e in mezzo secondo a girarsi e fulminare Simone Bertani con tiro angolato e rasoterra. Fino al 45′ gli svittesi cercano la rete del vantaggio, con giocate palla a terra tra i tre di centrocampo e i tre attaccanti, mettendo in difficoltà la squadra vedeggiana.

Arriva così la pausa e, dopo aver riordinato le idee e posto dei correttivi, la seconda parte di partita è meno arrembante da parte locale, con sì molta palla nei piedi, ma con difficoltà a entrare nei 16 metri del Taverne. La prova di ciò è che nel secondo tempo Simone Bertani non dovrà effettuare interventi, e nulla può a 10 minuti dal termine sulla seconda bordata di Matej Schwendt, abile a trovare quei due metri di spazi per poter liberare il destro che porta al 2-1 a seguito di un errore d’esperienza su una palla in uscita e gestita male a centrocampo. Le battute finali vedono i sottocenerini gettarsi in avanti alla ricerca del pareggio, con Lucas Inguimbert, Numa Felici e Leonardo Biondolillo che cercano la porta di Dario Suter. Il match termina però 2-1.

INTERVISTA CON MISTER DAMIANO MERONI

Dopo sei turni è giunta la prima sconfitta in questo campionato 2020-2021… «Prima o poi poteva accadere. È successo, ma i drammi sono altri. Per la verità, dopo il primo tempo del Brunnen, veramente ottimo da parte loro, sotto tutti i punti di vista, nel secondo i ragazzi hanno preso le misure e complice anche un loro leggero calo, non abbiamo mai rischiato di prendere gol. Ottimi in fase difensiva, non abbiamo mai permesso a loro di entrare in area. Al contrario, in fase offensiva dovevamo fare qualcosa di più, il tutto non è andato come nelle ultime gare, sotto l’aspetto della creazione di situazioni e occasioni».

Di conseguenza, la sfida sembrava avviata al pareggio? «Avrebbe potuto, visto che eravamo giunti al minuto 80 e le due squadre guardavano a non scoprirsi troppo, sapendo che in caso di gol incassato difficilmente ci sarebbe stato il tempo per riprendere il risultato. E qui Matej Schwendt, la punta centrale ceca, si è inventato una rete per rapidità d’esecuzione e precisione».

Archiviata questa trasferta a Brunnen, proiettiamoci al futuro, che vi riserva il derby con il Team Ticino U21. Che partita sarà? «Sabato dopo le 21:00 saprò risponderti. Se guardiamo la classifica, non si può che fare i complimenti ai rossoblù, anche se mi sembra, che già a inizio campionato dissi che per struttura, rosa e staff ci si doveva aspettare una squadra a questi livelli. Un’altra cosa che si nota a livello di numeri è che, allo stato attuale, si affronteranno la miglior fase offensiva contro la migliore difesa. Vedremo come andrà la settimana, come arriveremo al match di sabato. Non escluderei anche che si possa andare in campo in modo diverso rispetto alle ultime gare, sia per necessità nostre di giocatori a disposizione che per contrastare le capacità del giovani del Team».

Dopo sei partite giocate, dunque quasi la metà del girone d’andata, qual è la prima cosa che ti balza all’occhio di questa stagione? «Sarò ripetitivo, anche perché è cinque stagioni che lo dico: l’equilibrio. Se guardi la classifica, ci sono tante squadre raggruppate in soli 5-6 punti. È il bello, o il brutto, di questa categoria».

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