AC Taverne, il post-Grasshopper II con mister Meroni: «Nessuno si è sentito appagato. Qualche mancanza offensiva…»

scritto da Claudio Paronitti

Damiano Meroni

La trasferta in terra zurighese per afforntare la seconda squadra del Grasshopper è stata portata a termine dal Taverne con una battuta d’arresto

Alla conclusione del duello del GC/Campus, ci siamo rivolti come d’abitudine al tecnico delle Aquile, mister Damiano Meroni, per la settimanale intervista post-partita. Ecco, di seguito, le sensazioni forniteci dal condottiero della compagine giallonera.

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Che partita è stata per il Taverne?

«Taverne che esce sconfitto da Niederhasli subendo due reti tra il 70′ e l’80’ dopo che per tutto il primo tempo e per parte del secondo avevamo tenuto il campo in modo egregio, lasciando l’iniziativa ai locali, ma con Nestór Carrasco e Abasse Traoré Abbiamo creato le situazioni più pericolose per sbloccare il risultato, contro le zero occasioni biancocelesti.

Nel secondo tempo la palla dello 0:1 è sui piedi di Nathan Muandianvita, che esita quel secondo per calciare, e al momento in cui decide di dribblare il portiere quest’ultimo gli tocca la palla quel tanto che basta per vanificare la grossa occasione. Ancora Taverne in area del GC, con una palla toccata con la mano da un difensore locale, prima della rete di Daniele Maurizio Vesco che su ribattuta dal palo mette a segno il vantaggio locale. Nove minuti più tardi lo stesso Vesco realizza la rete del 2:0 su una lettura difensiva approssimativa, con noi a cercare la rete del pareggio in “versione sbilanciati”.

Ultima piccola reazione nostra, ma il portiere Kahamba Ntumba non viene impensierito più di tanto».

Prestazione e sconfitta da considerare come? Forse una forma d’appagamento dopo la salvezza ottenuta sul divano mercoledì sera, grazie alla sconfitta dell’Uzwil nell’anticipo con il Linth 04?

«Non sono d’accordo, non deve passare questo messaggio. La nostra non è stata una brutta prova in generale, nessun giocatore in campo ha giocato per il minimo sindacale dimostrando appagamento, ma anzi ha cercato di portare in campo il massimo di quanto era nelle proprie possibilità. Non è bastato per evitare la sconfitta, qualche mancanza offensiva che potrebbe permetterti di gestire le partite in un altro modo e probabilmente a evitare le sconfitte. Temi che in ottica stagione prossima saranno tenuti in considerazione.

A due turni dalla fine (Tuggen e Weesen) la salvezza obiettivo stagionale dichiarato, è in cassaforte, e di conseguenza il sodalizio del Presidente Carlo Burà può essere soddisfatto, approfittando in questi ultimi incontri di ragionare su dove porre dei correttivi per iniziare il prossimo campionato sempre in Prima Lega Classic per la seconda stagione consecutiva».

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