A Man with two hearts: Noel Kabamba

scritto da Redazione

Noel comanda la sua pattuglia di compagni sul delta del fiume Okavango.

Intuendo il terreno paludoso, fa un gesto con la mano per avvisare i più sprovveduti del gruppo. Noel si guarda intorno e decide il sentiero da intraprendere.

A Mendrisio sembrano tempi di esplorazioni. Le coordinate sono molto diverse da quelle di un passato glorioso che solo qualche mese fa aveva riempito di entusiasmo gli spalti del Comunale.

Nei risultati delle prime giornate di campionato c’è una incongruenza irrisolta. Una sproporzione evidente tra una classifica infame e una realtà fatta di lavoro quotidiano, sudore e grande passione.

Il Mendrisio sembra stanco e malato. Ossessionato dai torti arbitrali. Preoccupato per i propri stessi errori.

Noel guarda la squadra con il cuore di chi ad arrendersi non ce la fa proprio: si gira intorno, coglie le insicurezze dei compagni e li guida con pazienza e determinazione. Se è vero che la pazienza contrasta tutto quel che piace all’ego, è altrettanto vero che la pazienza sia la cosa più importante nella vita di un uomo? Non tutti sono d’accordo, ma Noel sembra proprio voler sposare anche questa seconda teoria.

Ovunque, fotocopie di un passato che riporta alla memoria imprese epiche per la categoria. Noel – in questo passato – ha lasciato un cuore sul campo e ne ha sempre portato uno dentro lo spogliatoio. E’ l’essenza dell’essere speciali. Come i giocatori, anche chi scrive di calcio è soggetto ad attacchi di apparente instabilità, ma quelli nei confronti del Mendrisio non sono mai stati così frequenti.

Noel invita tutti alla calma. Guarda il sentiero, traduce le novità a chi non le ha capite e magari non ha nemmeno visto una partita, si rimbocca le maniche e chiede di fare altrettanto ai compagni: la ruota inizierà presto a girare.

Dalla collina, il Crus guarda con lo snapback girato al contrario: come su un diamante americano di Major League è arrivato il momento della riscossa.

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