Seconda Lega: Vedeggio, mister Manzo “Oggi la classifica non conta, contro il Solduno nessun esame di maturità”

scritto da Roberto Colombo
Andrea Manzo, allenatore del Vedeggio dall’autunno del 2020

L’allenatore del Vedeggio: «Non siamo ancora al 100% come non lo sono tante altre squadre. In Ticino, complici le vacanze estive, fare una buona preparazione in agosto è praticamente impossibile. Per il futuro la Federazione potrebbe pensare di far iniziare i campionati a metà settembre»

CADEMPINO – Intervista a mister Andrea Manzo che con il suo Vedeggio ha iniziato benissimo la nuova stagione di Seconda lega. I blaugrana, che quest’estate hanno deciso di puntare forte sui giovani (proprio come piace a mister Manzo), hanno vinto le prime due partite del torneo, la prima contro il Cadenazzo e la seconda contro Sementina (entrambe per 2-1). Sei punti in due partite e primo posto in classifica da condividere insieme a Collina d’Oro e Solduno, con quest’ultimo che domenica prossima sarà avversaria propria del Vedeggio (mentre il Collina d’Oro dovrà vedersela con il Castello).

CHALCIO – Ciao mister, iniziamo dal vostro inizio di stagione: Vedeggio a punteggio pieno con due vittorie nelle prime due giornate, te lo aspettavi? Cosa ti è piaciuto della tua squadra?

Andrea Manzo: «Sinceramente non me lo aspettavo, non perché non abbia fiducia nei miei ragazzi, che so essere di grande qualità, ma perché non siamo ancora al 100% e le prime partite di campionato sono sempre un’incognita. Purtroppo, ma è un problema che accomuna la stragrande maggioranza delle squadre del calcio regionale ticinese, abbiamo iniziato ad allenarci bene tutti insieme soltanto da una decina di giorni, mentre ad agosto complici le vacanze estive abbiamo lavorato a ranghi ridotti. Quindi no, non mi aspettavo che partissimo così forte, ma sono molto contento che sia successo: sia per i punti (perché vincere fa sempre piacere), sia soprattutto per la determinazione che ho visto nella squadra. Dobbiamo ancora migliorare sotto tanti aspetti, perché commettiamo ancora diversi errori, ma i ragazzi si stanno applicando con intensità e vedo in loro tanta voglia di imparare: tutto questo è gratificante per un allenatore».

CHALCIO – Un commento sulle due squadre che avete incontrato: è stato più complicato battere il Cadenazzo oppure il Sementina?

Andrea Manzo: «Cadenazzo e Sementina hanno caratteristiche diverse, ma sono entrambe due buone squadre con giocatori di valore e bravi allenatori. Il Cadenazzo gioca maggiormente sulle ripartenze, cercando di sfruttare la velocità dei suoi attaccanti; il Sementina invece fa un calcio più ragionato, predilige il fraseggio e la costruzione. Teniamo però sempre presente che il mio giudizio non può che essere parziale, perché ho visto giocare entrambe queste squadre soltanto una volta, e in più probabilmente entrambe non sono ancora al massimo della condizione, per i motivi che ho ricordato prima».   

CHALCIO – Per un allenatore è sempre difficile parlare dei singoli, ma tra i tuoi ragazzi c’è qualcuno che ti ha sorpreso in questo avvio di stagione?

Andrea Manzo: «Tutti i ragazzi nuovi che sono arrivati quest’estate, la maggior parte giovani, già li conoscevo per averli allenati in passato, quindi nessuno di loro mi ha sorpreso. Conoscevo già il loro valore, quello che avrebbero potuto darmi (e mi hanno dato), e fino a dove posso spingermi con loro. Sono inoltre molto contento di quei giovani del nostro settore giovanile che stiamo pian piano inserendo in prima squadra, ed infine devo ringraziare tutti i giocatori della vecchia guardia come Komadina, Ceriani, Fasanelli o Marinelli (solo per fare alcuni nomi) che sono rimasti al Vedeggio e che con il loro esempio mi stanno aiutando nella gestione del gruppo».  

CHALCIO – Mister la prossima avversaria sarà il Solduno, in casa loro a Locarno. Sono neopromossi, ma proprio come voi hanno raccolto 6 punti in 2 giornate: sarà un esame di maturità?

Andrea Manzo: «Non avendoli mai affrontati prima non conosco direttamente il Solduno, ma vedo che si stanno comportando molto bene. Per noi non sarà assolutamente un esame di maturità. Sarà solo un’altra partita, importante come tutte le altre, che ci servirà per crescere. Nelle prime due giornate le cose sono andate bene, ma arriveranno anche i momenti difficili, che fanno parte del calcio e che fanno bene, perché per arrivare a certi livelli bisogna imparare a gestire anche i momenti meno felici. Il nostro obiettivo di squadra è raggiungere una tranquilla salvezza, quello mio personale è invece vedere a fine anno che la squadra è cresciuta, che i ragazzi hanno imparato qualcosa di nuovo, e che magari qualcuno di loro sia chiamato a giocare in qualche categoria superiore».

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