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Il Perù, nonostante la sicura eliminazione, mette in campo una prestazione tutta cuore e grinta, riuscendo a superare l’Australia con un gol per tempo
I canguri sono obbligati a vincere e, come previsto, iniziano l’incontro all’attacco. I pericoli, però, non si scrutano all’orizzonte. Così, si arriva al 18′ quando André Carrillo si inventa una conclusione stupenda, coordinandosi alla perfezione su un cross giunto dalla sinistra da parte del capitano José Paolo Guerrero. L’attaccante del Watford supera con un preciso diagonale nell’angolino lontano Mathew Ryan, non lasciando scampo al portiere del Brighton.
I “Socceroos”, ovviamente, non ci stanno e ripartono all’offensiva. Occorre però attendere una decina di minuti per assistere a una chance. Tom Rogic, centrocampista del Celtic Glasgow, si incunea fra tre difensori con un dribbling nello stretto e calcia con il suo piede meno educato (il destro) verso Pedro Gallese, che ribatte in corner. È poi il turno di Mathew Leckie, che riceve un bell’assist dalla sinistra dai piedi di Robbie Kruse. La difesa peruviana ritorna in blocco ed evita ulteriori problemi.
I residui sogni degli oceanici di superare la fase a gironi si infrangono al 50′, minuto in cui Guerrero, l’uomo-simbolo della “Blanquirroja”, raddoppia con un sinistro ‘alla cieca’, che termina alle spalle di Ryan. L’entrata in campo dell’eterno Tim Cahill – 38enne centrocampista in forza al Millwall – sembra più che altro un segnale di riconoscenza del ct Bert van Marwijk nei confronti della gloria australiana.
All’81’, con un contropiede fulmineo, i biancorossi vanno vicinissimi al tris con un palo incredibile colpito da Edison Flores. Non accade più nulla e si giunge così alla conclusione del confronto e, come aveva affermato nella conferenza stampa di presentazione Ricardo Gareca, il Perù ha mostrato una voglia estrema di vincere e di rendere felice la propria gente. L’orgoglio sudamericano ha avuto dunque la meglio su quello australiano. Anche la classifica finale del Gruppo C sorride ai peruviani, che scavalcano al terzo rango proprio gli avversari odierni, retrocessi, di conseguenza, al quarto e ultimo posto.
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