Ecco il power ranking relativo alla giornata numero 23 in Super League, secondo Chalcio:
- 1. San Gallo: quando ha spazio per lanciare le proprie ripartenze, tipicamente lontano dal Kybunpark, sa diventare letale. Nel 2017 è imbattuto in trasferta, nonostante sia già stato ospite di Stade de Suisse e Tourbillon, mica due “campetti” qualunque;
- 2. Lugano: dall’inizio dell’anno solare la progressione è continua, quasi irresistibile. Con Tramezzani al timone, è improbabile che la squadra si possa montare la testa. Guai però a credere di essere arrivati, perché sarebbe il modo migliore per iniziare a colare;
- 3. Vaduz: lasciamo perdere il fattaccio Contini (ne abbiamo parlato QUI) e concentriamoci su ciò che è accaduto domenica. A volte i punti salvezza arrivano quando meno te l’aspetti. E questo, peraltro, meritatissimo è uno di quelli che vale davvero tanto. Per la sua consistenza numerica ma, soprattutto, per il suo spessore morale;
- 4. Grasshopper: un pareggio davvero d’oro, inaspettato e arrivato in maniera rocambolesca. Proprio quello che ci voleva per donare ai ragazzi di Tami quel minimo di fiducia per provare a scacciare l’incubo retrocessione;
- 5. Young Boys: dopo la magra di Coppa, i bernesi pur privi di Hoarau s’impongono nel derby. Non è però il momento buono per cantar vittoria perché la squadra di Hütter è ancora estremamente fragile e il prossimo rovescio è dietro l’angolo;
- 6. Basilea: buttare la croce sui ragazzi di Fischer non mi va. D’altronde, quale animus pugnandi potrebbe spingere una squadra che il campionato l’ha già stravinto e gira la Svizzera praticamente come se fosse in esibizione?;
- 7. Lucerna: i punti lasciati per strada iniziano a diventare un po’ troppi. Dopo il nulla di fatto con Losanna e Thun, arriva anche il pareggio casalingo contro le Cavallette non particolarmente vispe di questo periodo. La Coppa è un eccellente alternativa, ma attenzione a conservare il quarto posto dall’attacco del San Gallo;
- 8. Thun: nella settimana dopo il successo in rimonta con il Vaduz, Saibene si è fatto sentire. Troppi errori e mancanza di concentrazione, i punti su cui aveva battuto l’allenatore lussemburghese. I suoi non l’hanno ascoltato e allo Stade de Suisse si è visto;
- 9. Losanna: non sa più vincere, ha addirittura dimenticato come fare punti. Attorno ai vodesi, tutti muovono la classifica. Insomma, segnali che puntano al Purgatorio, chiamato Challenge per i celestiniani;
- 10. Sion: la brillante formazione che tra fine agosto e inizio novembre sembrava imbattibile ha lasciato spazio a una squadra incerta, discontinua. Probabile che di qui in poi Zeidler utilizzerà il finale di campionato per fare le prove di Coppa, l’unico grande obiettivo rimasto in casa vallesana.
2 commenti
Non pienamente d’accordo con Sion avanti solo con testa in Coppa. Yb vulnerabilità evidente. Xche non voler qualcosa più del terzo posto?
In realta’ son d’accordo con te Matteo. Il Sion dovrebbe puntare piu’ in alto in campionato. Quello che intendevo nel mio giudizio e’ che sin qui e in particolare domenica scorsa ha chiaramente dimostrato di non essere all’altezza di farlo (di qui il ranking) e di conseguenza dovra’ adeguarsi a puntare solo alla Coppa …
I commenti sono chiusi