RSL – il power ranking della 21esima giornata

scritto da Pier Luigi Giganti

Ecco il power ranking della terza tornata di ritorno della Super League secondo Chalcio:

  • 1. Basilea: è talmente superiore che a volte mette il pilota automatico e si dimentica di giocare. Quando riprende il comando delle operazioni però non ce n’è per nessuno;
  • 2. San Gallo: ora che ha imparato anche a segnare la formazione del Kybunpark può guardare alla seconda parte del campionato con rinnovato interesse;
  • 3. Thun: gioca a viso aperto su uno dei terreni più insidiosi della divisione. Mira alla posta piena ma finisce per conquistare un punto, comunque utilissimo. Piccoli passi verso la salvezza;
  • 4. Sion: compitino al Letzigrund. Troppo poco per dare forza alla rincorsa vallesana. Di questo passo, il ruolo di damigella d’onore del campionato, alle spalle dell’orso basilese, è un’utopia;
  • 5. Lugano: potrebbe raccogliere di più, ma evidentemente il messaggio di Tramezzani non è ancora passato del tutto. Il vero e raggiungibile obiettivo di questa formazione è un tranquillo centro classifica;
  • 6. Vaduz: privilegiano, sempre e comunque, l’aspetto fisico. Tra una palla ferma e una gomitata, qualcosina a casa lo portano sempre;
  • 7. Lucerna: un’occasione persa, un tempo regalato agli avversari senza un vero perché. La seconda frazione di gioco alla Swissporarena sabato scorso è più simile alla versione ammirata la settimana prima contro lo Young Boys, ma questa instabilità inizia a preoccupare;
  • 8. Young Boys: inconsistenti come sempre. Se nemmeno tra le mura amiche – storicamente il loro punto di forza –  riescono a farsi rispettare, i bernesi potrebbero addirittura buttare alle ortiche la medaglia d’argento;
  • 9. Losanna: i biancoblu fanno la gioia dei neutrali perché se la giocano all’arma bianca contro tutti. Non era a Basilea che dovevano andare a conquistarsi i punti salvezza, ma di questo passo renderanno tristi i propri tifosi perché hanno imboccato la strada che porta in Challenge;
  • 10. Grasshopper: un impercettibile passettino in avanti, ma è decisamente troppo poco. In proiezione futura l’arrivo di Dabbur può fare da spartiacque tra sofferenza e rinascita.

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