RSL, i soliti orrori difensivi condannano il Lugano alla seconda sconfitta filata

scritto da Claudio Paronitti

La terza giornata è quella buona per il Lucerna, che supera 4-2 un Lugano che ha pagato a prezzo carissimo i soliti orrori in fase difensiva. Il problema portiere, colpevole in due occasioni, è sempre d’attualità. Giusto dare ancora fiducia a Baumann?

Inizio a tambur battente dei bianconeri, che, dopo un tiro rasoterra di Junior dal limite dell’area deviato in corner da Salvi, passano a condurre già dopo cinque minuti con… Yao, l’eroe in negativo di domenica scorsa. Il centrale ivoriano svetta di testa su corner “di seconda” calciato da Vécsei. Primi istanti assolutamente incoraggianti per degli ospiti che dominano dei padroni di casa avviliti dal risultato e dall’ambiente, sonoramente non il solito.

I sostenitori biancoblù, però, riprendono colore al minuto 22, quando – dopo qualche minuto in cui il Lugano si dimostra troppo passivo, come se si accontentasse già del minimo vantaggio – Demhasaj non ci pensa due volte e, dai sedici metri, fa partire un sinistro preciso, ma non irreprensibile. Per Baumann – poco reattivo – invece lo è e così il Lucerna pareggia al primo tiro scagliato verso la porta bianconera.

Alla mezz’ora Mihajlović si fa anticipare in maniera elementare da Schürpf, il quale lancia l’autore del pareggio che, dal canto suo, dribbla Daprelà, ma si allarga troppo permettendo a Baumann di intervenire con efficacia in due tempi. Ora, gli svizzero-centrali hanno in mano la sfida, mente i ticinesi faticano ad arrivare con frequenza dalle parti di Salvi.

A cinque dalla fine della prima frazione, si risveglia la squadra di mister Abascal. In contropiede Ceesay entra in area e viene sgambettato da un incosciente Schmid. Jaccottet non può far altro che ammonire il difensore lucernese e indicare il dischetto, sul quale si presenta Junior, che si fa ipnotizzare da Salvi, calcia malissimo e si fa parare il penalty. Una chance buttata al vento per riportarsi avanti.

Opportunità che, dall’altro lato del campo, sfrutta Schürpf, il quale viene steso da Vécsei a centro area, si presenta dagli undici metri e conclude con un potente mancino sotto la traversa. Baumann tenta la fortuna, non trovandola, tuffandosi e i padroni di casa passano meritatamente in vantaggio contro degli ospiti che si sono adagiati a un ritmo da crociera appena siglato il gol d’apertura.

Dopo tredici minuti dal ritorno in campo, Baumann ne combina un’altra delle sue, lasciando passare un destro debole di Schürpf, che mette a segno la doppietta personale. L’incontro sembra in ghiaccio, ma Vécsei non è d’accordo. L’ungherese fa partire un sinistro dai venti metri che supera Salvi. Abascal ci crede, reagisce e inserisce Janko in luogo di Abedini, che, pur non brillando, ha disputato un’egregia partita.

Quella che, oltre al punto d’apertura, non ha messo in mostra Yao, il quale, in combutta con Daprelà, è all’origine della quarta rete biancoblù. Il neo-entrato Eleke, al debutto in Raiffeisen Super League, supera con un bel tiro all’incrocio un Baumann stavolta assolutamente incolpevole. Come detto, però, l’errore è dei due centrali, troppo passivi e fermi in un’azione con un chilometraggio orario bassissimo.

Il Lucerna si impone infine su un Lugano – a cui non è bastata l’enorme generosità di Ceesay – abbonato agli errori nel reparto arretrato. Nonostante siano passate solamente tre giornate, le domande sulla tenuta della squadra bianconera non diminuiscono, anzi…

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