Raggruppamento Chiasso..o FC Chiasso, che casino…

scritto da Redazione

Da qualche tempo si sentivano qua e la malcontenti sulla situazione del calcio giovanile a Chiasso ed ora Ticinonews ha pubblicato un articolo interessante su quanto sta succedendo, lo riportiamo per intero in quanto d’accordo sul contenuto, grazie a Ticinonews.

Rivoluzione nel settore giovanile, ecco cosa c’è dietro

Le voci di un malcontento di fondo che riguarda la rivoluzione del settore giovanile a Chiasso sono giunte fino alle nostre orecchie. E così abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza su quanto sta succedendo nel club di confine.

Tutto ha inizio quando – ora cominciamo a capire il perché – il Chiasso riceve, da qualcuno che ne aveva tutto l’interesse, i soldi per la garanzia necessari all’ottenimento della licenza. In cambio, aria fritta? Difficile a credersi. Ecco quindi che tutti i cambiamenti cominciano a prendere un senso. Chi si è messo a disposizione per dare una mano alla prima squadra, in compenso si è inserito nel settore giovanile. Un po’ a piedi pari.

Il primo cambiamento giunge con il cambio della presidenza dell’Associazione. Via Numa Albisetti, che rimane a capo del Raggruppamento, dentro Marco Armati, avvocato di Chiasso.
E poi ecco spuntare un nuovo ruolo, a tempo pieno, quello del direttore tecnico del settore giovanile, ricoperto da Simone Bombardieri, che ha lasciato l’Empoli per raggiungere Chiasso… ma non solo. Già, perché in un’intervista rilasciata a pianetaempoli.it, Bombardieri specifica come: “Il ruolo che avrò di Direttore Tecnico e la collaborazione con il Lugano mi darà la possibilità di mettere a disposizione la mia esperienza per un Settore Giovanile in crescita e con obiettivi importanti.”

E qui veniamo allo snodo principale di tutta la faccenda, ovvero la collaborazione con il Lugano. Da allora l’aria al Riva IV è cambiata. Con l’intenzione di rendere tutto il movimento più professionale, già a partire dai livelli inferiori, c’è stata una sostituzione di un numero molto elevato di allenatori e assistenti, che si occupavano delle varie categorie dei più piccini, con elementi che fanno capo al club bianconero e in particolare al settore gestito giovanile del presidente Leonid Novoselskiy.

Apparentemente però, senza avvisare chi di dovere, nemmeno i responsabili delle altre due società coinvolte, ovvero Morbio e Balerna.

Rimborsi spese più bassi (pare si spendesse troppo) e più lavoro. Condizioni che non tutti hanno accettato. E così, le facce che sono cambiate sono addirittura una ventina per un totale di 11 squadre.

Inutile sottolineare come il modus operandi, simile a quello di un elefante in cristalleria, non sia stato gradito dalla precedente gestione. E, nonostante l’intento sia più che comprensibile e condivisibile, per una visione di un progetto più ampio e che permetta ai nostri giovani di crescere maggiormente e in modo più professionale, le perplessità non mancano.

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