FC Lugano, l’analisi post-Zurigo: è una gara che può, e deve, lanciare nel migliore dei modi il prossimo scontro diretto

scritto da Claudio Paronitti

La coreografia dei tifosi dello Zurigo prima del calcio d’avvio della sfida serale di Cornaredo

La vittoria legittima di un Lugano superiore allo Zurigo in tutte le zone del terreno di gioco è il lancio perfetto al prossimo scontro diretto, sempre tra le mura amiche contro il Servette

Tornare a conquistare la posta piena davanti a un entusiasta pubblico di Cornaredo a distanza di quattro mesi dall’ultima volta, ma effettivamente dopo sole tre partite (in quanto di mezzo v’è stata l’insolita lunga pausa natalizia dedicata ai Campionati del Mondo in Qatar), non solo ha fatto più che bene all’ambiente interno al gruppo, ma a tutto l’affezionato popolo bianconero. Sì, perché se non si vinceva, ma nemmeno si perdeva, le divisioni della posta in palio iniziavano a diventare un po’ troppe. E questo anche se come si era detto la scorsa settimana, un punto conquistato è sempre meglio che ricevere un «calcio di faccia».

I novantasei minuti proposti contro i tigurini – che non incappavano in una battuta d’arresto da otto partite – potevano riservare una serie infinita di insidie per vari motivi: dalla netta ripresa degli uomini di Bo Henriksen – che, pur non essendo usciti definitivamente dalla zona rovente della graduatoria, hanno approcciato l’anno solare con un ruolino di marcia alquanto interessante – per passare dalla ritrovata euforia che vige tra il pubblico, presente in massa al Sud delle Alpi. L’ottima preparazione settimanale, con l’interesse principale dedicato ai minimi particolari e dettagli, ha fatto in modo che le assenze pesanti di Mattia Bottani e Amir Saipi non si sentissero affatto.

Ognuno ha fatto il suo, e anche qualcosa di più per aiutare sempre il compagno in difficoltà. Se nei momenti complicati si vedono gli insegnamenti che si impartiscono nel corso degli allenamenti, vi è un solo significato: la squadra è vera, creata su basi solidi e con uomini veri che badano al sodo e che pensano a un obiettivo comune. Lanciare al meglio la sfida di cartello con il Servette era la priorità. Obiettivo raggiunto grazie all’apporto di tutti, presenti sul campo e fuori e assenti compresi.

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