Coppa Svizzera, le pagelle bianconere di Lugano vs San Gallo

scritto da Claudio Paronitti

L’atto conclusivo di Helvetia Coppa Svizzera, valso il biglietto per i preliminari della prossima edizione di UEFA Conference League, ha visto battagliare sotto le volte del Wankdorf di Berna i bianconeri del Lugano e i biancoverdi del San Gallo

Al termine della gara in terra capitolina, a uscire con un sorriso grande così dal campo sono stati i ticinesi, dominatori del duello e vincitori con il roboante risultato di 4-1. Come capitato in ogni occasione ufficiale dei sottocenerini, vi forniamo le nostre valutazioni sui singoli giocatori, questa volta dando una nota a ciascuno di essi. Eccole di seguito.

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Amir Saipi – 5 – al netto della mancata uscita sul primo e unico gol sangallese, dimostra di aver superato al meglio le critiche dovute all’espulsione con lo Young Boys. Pur non dovendo fare gli straordinari, si conferma un portiere di assoluto affidamento per il presente e il futuro.

Kevin Rüegg – 5 – oramai lo si appurare con certezza: quando c’è in palio qualcosa di importante, il terzino destro fa valere le sue qualità. È un peccato che non l’abbia mostrato con costanza in campionato, ma mister Mattia Croci-Torti ci aveva visto giusto quando a gennaio lo aveva richiesto alla società.

Fabio Daprelà – 5,5 – giganteggia contro qualsiasi attaccante che gli si pari di fronte. Con una difesa «a quattro» è solidissimo e, al pari dei colleghi di reparto, si erge a protagonista assoluto. Eccezionale in diversi interventi, soprattutto nella prima fase della partita.

(85′ Kreshnik Hajrizi – s.v. – cinque minuti, più una manciata di recupero, sono troppo pochi per valutare una partita già terminata anzitempo)

Reto Ziegler – 5,5 – non va mai in difficoltà contro alcun elemento sangallese, esso sia attaccante, centrocampista o difensore. Fa valere la sua enorme esperienza, dall’alto della quale è una guida per i compagni di squadra, che lo seguono a ruota per un trionfo favoloso.

Milton Valenzuela – 5 – prestazione di assoluto livello per il terzino sinistro argentino proveniente da Columbus. Difende con grande ordine, provando spesso qualche proiezione offensiva che non culmina con un passaggio giusta solamente per una leggera mancanza di precisione.

Numa Lavanchy – 5,5 – suggella il suo percorso in bianconero con un trofeo che si porterà nel cuore per il modo in cui è sopraggiunto. Instancabile motorino della fascia destra, mostra i muscoli quando deve e la tecnica sopraffina in altre occasioni, come nell’assist per il tris di Mattia Bottani a inizio ripresa.

Sandi Lovrić – 5,5 – parte con il freno a mano tirato, entrando in partita come un vero e proprio diesel. Quando capisce di poter far male con le sue giocate d’alta scuola, per i biancoverdi è notte fonda. Chiude il suo ciclo in bianconero (anche se mancano ancora due partite) con un trofeo che farà vedere ai nuovi compagni in quel di Udine.

Jonathan Sabbatini – 5,5 – il rinnovo di contratto sottoscritto una settimana or sono lo ha liberato psicologicamente. Non che prima non fosse sereno, ma ora, sapendo che il suo futuro è indissolubilmente legato al Lugano, nulla può fermarlo più. Capitano encomiabile per atteggiamento, attitudine e chi più ne ha più ne metta.

Olivier Custodio – 5,5 – disputa un’ora «a tutta birra». È ovunque e se un compagno non si avventa sul pallone, ecco che il «20» sopperisce con uno scatto dietro l’altro «alla Usain Bolt». Superlativo in ogni zona del campo sintetico del Wankdorf. Se ne andrà? Resterà? Solo il tempo lo dirà. Ma intanto, godiamoci ancora questo strepitoso giocatore.

(66′ Maren Haile-Selassie – 5,5 – entra per l’ultima mezz’ora e dopo quattro minuti chiude defiinitivamente i conti con un diagonale mancino rasoterra. Sguscia ogni qualvolta ha il pallone tra i piedi)

Mattia Bottani – 5,5 – inutile dirlo. «Botta» è l’anima di questo Lugano. Guistamente amato all’inverosimile dai tifosi, Mattia si apre come una margherita con il passare dei minuti, facendo vedere di che pasta è fatto a un avversario più forte fisicamente, ma forse non così tanto mentalmente. Il suo tris da due passi chiude ogni discorso.

(79′ Mohamed El Amine Amoura – – negli ultimi scampoli di partita, l’esterno offensivo algerino non si risparmia, dando prova delle sue immense qualità. Va vicino alla manita in un paio di occasioni, non riuscendo a gonfiare la rete per poco)

Žan Celar – 5,5 – ha il grandissimo merito di aprire le marcature con un’incornata in diagonale dopo appena quattro giri d’orologio sul corner battuto da Reto Ziegler. Fa a sportellate con chiunque gli si pari di fronte, non lasciando nulla al caso. Fornisce pure un assist al bacio per il poker di Maren Haile-Selassie. Cosa chiedergli di più?

Mattia Croci-Torti (allenatore) – 6 – prepara la gara con una calma degna di un atleta olimpico. Il «Crus» è una tra le tante figure imprescindibili per questo Lugano. Quando la società gli aveva affidato il compito di guidare la squadra, in pochi credevano che riuscisse a portare il gruppo a un trionfo immediato. E ora anche Joe Mansueto gongola…

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