Casinò Lugano Cup, mister Fabio Celestini: «Mi sarei aspettato più cattiveria nelle due aree di rigore…»

scritto da Claudio Paronitti

Nonostante ci sia sempre qualcosa da migliorare, il tecnico bianconero Fabio Celestini vede il bicchiere mezzo pieno al termine della sfida amichevole disputata contro la corazzata Inter

A sette giorni dal debutto in campionato, previsto domenica pomeriggio al Letzigrund contro lo Zurigo, ecco cosa ha raccontato il condottiero del Lugano.

L’analisi dell’incontro – «Siamo avanti sì di un mese rispetto a loro, ma loro sono l’Inter e noi siamo l’FC Lugano… Con i giocatori che hanno messo in campo i nostri avversari non è stato semplice. Detto ciò, mi sarei aspettato più cattiveria nelle due aree. Nelle partite amichevoli si cerca sempre quel dettaglio da migliorare. In questo caso volevamo trovare il giusto agonismo e la giusta competizione per la sfida di domenica prossima. Poi, ho visto tante cose fatte bene, altre meno, ma ci sta, soprattutto in questo periodo. Sono molto contento di chi è entrato e sono convinto che i nuovi arrivati, la cui integrazione prosegue senza intoppi, ci daranno tantissimo. Se devo dare una nota negativa alla prestazione è la cattiveria nelle due aree».

Il mercato – «Un attaccante io non lo chiedo. Per me l’organico va bene così. Sono contentissimo della rosa che ho. Nelle prossime settimane è possibile qualche ritocco. Vedremo. Dobbiamo solo lavorare e migliorare. L’ho sempre detto. Se mi chiedete dove potremmo intervenire è il reparto offensivo. Ciò non significa che chiedo una punta».

I nuovi innesti – «Francisco Rodríguez è uno di quegli elementi che mette tanta volontà. In più, è in possesso di un gran tiro. Noi non abbiamo un calciatore da 15 reti personali. Il mio lavoro consisterà nel creare un gruppo che, magari, ne segni sei o sette a testa. Ho più possibilità in questo senso, perché i vari Lovrić, Rodríguez e Sabbatini fanno sia assist  che gol. Poi ho a disposizione Holender e Aratore. Il potenziale è più alto rispetto allo scorso anno».

La formazione titolare – «La squadra iniziale non è assolutamente quella che schiererò domenica prossima a Zurigo. Il gruppo era competitivo, chi è entrato dalla panchina lo è altrettanto e, con una settimana di lavoro davanti, potrò scegliere per il meglio. Ci sono tante cose da vedere. Ad esempio, ho voluto valutare Aratore dall’inizio».

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