1L: intervista a Gianluca Pusterla

scritto da Davide Perego

Pusterla Gianluca 01MENDRISIO – Dopo tre partite, il Mendrisio resta imbattuto e conferma con una prestazione in linea con le ambizioni di essere squadra pronta ad inserirsi stabilmente nei quartieri alti della classifica.

Cosa alla quale nelle ultime stagioni ci si è abituati e che fa parte delle caratteristiche di questo gruppo. La sensazione – da fuori – è che a differenza dello scorso anno questa squadra sia molto più equilibrata e sorretta da rinnovato entusiasmo dopo un finale di stagione scorsa del tutto insufficiente. Cosa è cambiato dopo le vacanze e quali sono realmente le ambizioni di questa squadra lo abbiamo chiesto a Gianluca Pusterla (Foto CHalcio), stabilmente titolare nel pacchetto difensivo della squadra di Roberto Gatti.

“Durante la pausa estiva abbiamo ricaricato le batterie e siamo ripartiti con più voglia che mai. Il “gruppo storico” è rimasto. Ci conosciamo alla perfezione, ognuno sa pregi e difetti del compagno, e questo è un atout importante. E in più, prima di essere una squadra, siamo un gruppo di amici, amici veri, che condividono tanto, non solo una passione.  Prima di iniziare gli allenamenti ci siamo trovati, guardati negli occhi, e ci siamo detti che questo è davvero l’anno buono per fare uno step successivo, insomma, non fare “solo” un bel campionato…”.

Ci è permesso chiederti una tua analisi di questo campionato semplicemente sulla base delle sensazioni avute nelle prime partite e anche leggendo l’andamento del torneo delle vostre avversarie ? Che idea ti stai facendo dopo queste schermaglie iniziali ?
“Ci sono alcune squadre più pronte delle altre – noi, il Bellinzona, il Grasshoppers,.. – , ma ogni partita nasconde delle insidie. Nei primi tre incontri abbiamo dimostrato che se riusciamo ad esprimere il nostro gioco gli avversari sono in netta difficoltà. Questo, però, ci riesce più facile con squadre di alto livello, che anch’esse provano a giocare. Contro le cosiddette piccole, improntate solo sulla difensiva e sul gioco fisico, questo è più difficile. Trovare la chiave di volta per aprire delle difese molto chiuse non è sempre facile, ma se vogliamo davvero fare un campionato di vertice dovremo farcela”.
Continuate a giocare con il vostro tradizionale 4-3-3 ma l’impressione è che abbiate cambiato qualcosa di importante rispetto alla scorsa stagione. E’ evidente agli occhi di chi vi ha seguito in queste ultime stagioni che giocate sempre meno palla lunga (addirittura fastidioso a tratti quanto visto lo scorso anno in alcune circostanze) e che sia preferito costruire per gradi dando estrema importanza alla qualità dei palloni che prima di tutto voi difensori dovete servire al centrocampo. Sei d’accordo ?
“Non totalmente. L’idea del gioco del nostro allenatore è quella di giocare, sempre, e anche da dietro. Credo che anche nella scorsa stagione questo sia avvenuto (soprattutto nella prima parte della stagione). Come dicevo, però, contro squadre chiuse e arroccate in difesa a volte si deve ricorrere ad un gioco un po’ meno manovrato.
Forse l’anno scorso in alcune circostanze ci siamo adattati al gioco dei nostri avversari; se vogliamo imporci dovrà succedere poche volte quest’anno. In questa stagione abbiamo sostanzialmente cambiato solo tre elementi (Azzolin, Senkal e Sarr) nell’assetto – finora – titolare. Giocatori importanti che nelle prime apparizioni hanno mostrato il loro valore. L’impatto sulla manovra di Matteus (Senkal, ndr) è evidente. Non ha totalizzato un centinaio di partite tra Challenge League e campionato turco a caso. Ci dà fisicità, ma soprattutto personalità.
Lui non ha mai paura di prendere il pallone e questo aiuta sia noi difensori che tutta la manovra della squadra. Sono passati appena 270 ma è già un punto di riferimento per il nostro gioco. Con lui in campo il nostro centrocampo ha uno spessore diverso rispetto alle passate stagioni e questo è evidente. Anche Sarr, in attacco, sta sposando alla perfezione i nostri schemi. Ha già trovato la via del gol in due circostanze e propiziato diverse azioni da gol. Speriamo riesca a giocare a questi livelli fino a maggio, se così fosse è davvero l’attaccante che cercavamo da tempo…”. 
La quarta giornata vi potrebbe essere  alla carta favorevole anche se ogni avversario – in questa categoria – nasconde il segreto per battere qualunque squadra. Memori di alcuni scherzetti ricevuti lo scorso anno dalle pericolanti e dalle matricole avrete sicuramente il massimo rispetto per il Seefeld. Come vedi nel complesso le sfide della quarta giornata ?
” Se sottovalutassimo la gara di sabato saremmo dei pazzi. A noi servono i tre punti, ma soprattutto dare continuità a quanto fatto finora. Non riuscissimo a farlo lo sforzo fatto al cospetto del Bellinzona sarebbe vano. Il Seefeld è una squadra esperta, dovessimo prenderli sottogamba faremmo una figuraccia. Hanno una buona ossatura composta da giocatori di grande esperienza: il ticinese Stefano Negrinelli, Paolo Ponte (figlio di Raimondo), i fratelli Gavric e Gianluca Hossmann (alcune presenze in Super League con il GC e una stagione in Challenge al Bienne).
Le mie attenzioni saranno in particolare per Vujo Gavric, un giocatore importante per la Prima Lega Classic. Negli ultimi tempi ha pensato più a altro che al calcio (ha vinto un reality show), ma il suo talento meritava altre categorie. In tre partite hanno totalizzato solo una vittoria, ma probabilmente per loro è un periodo di rodaggio con la categoria. Hanno una rosa per fare un bel campionato e per impensierire chiunque”.

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