Özcan Bayrak: presente e passato con un cuore grande così !

scritto da Davide Perego

di Davide Perego

Özcan Bayrak (Foto archivio CHalcio) è uno dei nostri. Lo è sempre stato. Ed essere dei nostri non è mica facile. E poi non è mica detto che a qualcuno interessi esserlo. Dei nostri ci si diventa anche senza conoscersi. Dei nostri lo si diventa prima sul campo e poi quando capita – come in questa occasione – anche per il tipo di approccio e di risposte che si danno a delle domande. Per quella disponibilità sincera che non richiede che una virtuale stretta di mano. Grinta, determinazione, serietà, impegno. Alcune delle caratteristiche necessarie per colmare la mancanza di qualità tecniche che natura non ha mica voluto dare a tutti. Soprattutto a chi poi finisce per giocare in quelle posizioni dove gli allenatori vogliono prima di tutto affidabilità. Della fantasia e dei piedi estremamente vellutati, in 1^ e 2^ Lega non ce ne sono mica tanti. Un mix di tutte le altre componenti è altrettanto merce in dote a pochi. E allora…sarà pure banale come (prima) domanda, ma è necessaria.


Vedeggio – ACB : partita della vita o semplice passaggio di un percorso ancora ben lontano dall’essere al capolinea ?
” La partita contro il Bellinzona era fondamentale per noi. Non avevamo molta scelta era obbligatorio uscirne con una vittoria se si voleva prendere il comando della classifica. Non possiamo ancora parlare di capolinea, abbiamo due punti di vantaggio a due giornate dalla fine e domenica saremo in trasferta a Losone, dove ci attende una partita molto difficile”.
Dopo la delusione dello scorso anno, vi ritrovate oggi in una situazione forse ancor più complessa da gestire emotivamente soprattutto per il precedente. Quanto è importante in queste circostanze restare il più possibile sul campo, con i compagni e vivere intensamente, ma senza troppa pressione, il tempo che separa una grande vittoria da un esame ancor più difficile come quello del prossimo fine settimana ?
” Dopo una vittoria così importante credo che ogni giocatore abbia la carica, l’adrenalina, la forza e la voglia di giocare subito un’altra partita. E’ giusto gestire questa attesa per lavorare anche sulle motivazioni e la giusta concentrazione per la partita di domenica. Il Losone è squadra molto compatta e fisica: pertanto dovremo fare una grande prestazione perché adesso come adesso conta solo quella partita!”.



Dopo la lunga e soddisfacente parentesi con la maglia del Mendrisio, hai vissuto momenti di particolare qualità anche con quella del Vedeggio, ritagliandoti uno spazio di primo piano nel contesto di una squadra di assoluta prima fascia. Cosa c’è di così speciale in questo spogliatoio per far vivere in un giocatore navigato ed esperto come te l’entusiasmo di un ragazzino ?

” Il gruppo! Ho avuto la fortuna di aver ritrovato amici che già giocavano a Mendrisio: Matteo Cipolletti, Alessandro Elia e Stefano Bonanno. Effettivamente tante volte si può pensare che il gruppo non possa influire così tanto sui risultati, ma personalmente credo che un buon gruppo ti permetta di lavorare con più serenità e tranquillità. Credo che ogni giocatore sia più predisposto al sacrificio quando al suo fianco ha un amico e non un semplice giocatore di calcio. Questo è fondamentale quando si vuole raggiungere un traguardo apparentemente impossibile”.
Il futuro di Özcan Bayrak: cosa ti piacerebbe fare nel mondo del calcio quando smetterai di giocare ?
” Credo e spero (ride!!) di continuare a giocare per qualche anno ancora! Non voglio nemmeno escludere la possibilità di fare un’esperienza da allenatore!”.



Mendrisio, la tua seconda casa, la tua squadra, il tuo pubblico: ti manca l’aria del Comunale ?

” Come ben dici Davide, il Mendrisio è stata una mia seconda casa: lì sono cresciuto calcisticamente e nel Magnifico Borgo ho vissuto per quasi 14 anni. Per me non fu facile accettare la separazione (inaspettata) dal Club che mi ha dato veramente tanto in tutti questi anni. Tanti ricordi, tanti momenti speciali come pure difficili, ma ogni attimo ha avuto il proprio valore. Proprio quando il Mendrisio si separò da Stabio e tornò ad essere il FC Mendrisio, avrei voluto indossare nuovamente la maglia numero 7 con i colori della società che ormai mi appartenevano da lunghissimi anni. Forse, il mio unico rammarico o “delusione” è rimasto quello che mi sarebbe piaciuta una separazione più “degna” per rispetto di tutti gli anni trascorsi al Comunale.”


 (La foto della prima maglia del FCM indossata è stata concessa da Özcan Bayrak)

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