Mister Sulejmani: «Contro il Verscio è stata dura. Il presidente Gentile (Semine) è un vero sportivo. Si diventa grandi una domenica per volta. Di Zenzo è un signore, Durdevic una testa calda. Il Sementina si riprenderà, ne sono certo. Demir è padrino di mio figlio e un grande allenatore, infatti il Solduno va fortissimo».
BELLINZONA – Dodici punti e primo posto in classifica (Terza lega, gruppo 2), quattro vittorie in quattro partite disputate, miglior attacco (16 gol) e miglior difesa (3 gol) del campionato: è il Ravecchia di Bajram Sulejmani. Con mister Sulejmani abbiamo fatto quattro chiacchiere facendoci raccontare da lui il bel momento che la sua squadra sta attraversando, abbiamo parlato delle avversarie (Verscio, Gordola, Semine, Pro Daro, Azzurri, Riarena), ma anche di singoli giocatori (Emanuele Di Zenzo, Miroslav Durdevic, Facundo Di Cesare), abbiamo sconfinato in Seconda lega (il Sementina di mister Berriche e del ds Recce), ed infine gli abbiamo chiesto un commento speciale sul dualismo con il Solduno e Samuele Demir.
CHALCIO – Ciao mister, quattro vittorie consecutive, mi sembra che il tuo Ravecchia non scherzi?
Bajram Sulejmani: «Sono sincero, sapevo sin dall’inizio che avrei allenato un gran bella squadra, con tanti giocatori di valore. Però, lo ammetto, non mi sarei mai aspettato un avvio tanto positivo: uno perché riprendere a giocare dopo una pausa così lunga causa Covid era davvero un’incognita per tutti e secondo perché io qui al Ravecchia sono appena arrivato. Un allenatore nuovo, solitamente, ci mette sempre un po’ di tempo per capire e farsi capire. Invece c’è stata subito sintonia. I ragazzi mi hanno sorpreso davvero tanto, per la loro serietà, l’applicazione e la voglia di sacrificarsi».
CHALCIO – Analizziamo l’ultimo successo, 4-0 al Verscio, tutto facile?
Bajram Sulejmani: «Vincere con il Verscio non è stato facile, per nulla. Non esistono partite facili, tanto meno quando si affronta il Verscio (che conosco bene), una squadra che ha tanta corsa e fisicità, capace di mettere in difficoltà qualsiasi avversario con il suo dinamismo. Noi siamo stati bravi, anche mentalmente. Abbiamo avuto pazienza, sofferto quando c’era da soffrire, e poi abbiamo quando ne abbiamo avuto la possibilità. Siamo stati cinici. Ma è stata dura sino all’ultimo minuto».
CHALCIO – I maligni potrebbero pensare che avete avuto un calendario facile (Pro Daro, Semine, Azzurri e Verscio) e che anche le prossime due partite contro Riarena e Moesa non siano impossibili?
Bajram Sulejmani: «Sfido chiunque a dire che il nostro calendario sia stato facile. Iniziare il campionato in casa della Pro Daro è tutto fuorché una passeggiata. Non so in quante squadre, potendo scegliere, avrebbero voluto iniziare la stagione contro la Pro Daro. Poi alla seconda c’è stato il derby contro il Semine. Da sempre una partita molto sentita. Ma è stata una gara molto bella e, approfitto di questa occasione, per ringraziare il loro presidente (Angelo Gentile) che a fine gara ci ha fatto i complimenti: davvero una gran persona, un vero sportivo. Poi ci sono stati gli Azzurri, in casa loro, che arrivavano da due sconfitte e che non avevano nessuna voglia di perdere ancora (quindi non proprio una partita semplice). Ed infine il Verscio, di cui ho già parlato, ma inoltre aggiungo che arrivava da 6 gol presi in coppa Ticino e quindi penso che avessero una gran voglia di riscattarsi. Attenzione poi alle prossime due gare: il Riarena è una squadra giovane, sono già andato a vederli, e mi hanno impressionato per la corsa e la voglia che mettono in campo. Non si fermano un attimo. E poi ci sarà il Moesa, ma non dico nulla, per il semplice motivo che noi dobbiamo imparare a non guardare troppo in là: bisogna concentrarsi su una partita per volta».
CHALCIO – Il 2 ottobre ci sarà invece il Gordola, scopriremo solo lì il vero Ravecchia?
Bajram Sulejmani: «Ripeto quello che ho detto prima: dobbiamo pensare a una partita per volta. Aggiungo però che solo facendo così potremo toglierci delle soddisfazioni. Il vero Ravecchia è stato quello che ha affrontato le prime quattro partite concentrandosi sull’avversario che aveva di fronte, come se fosse una finale. Partite come quelle contro il Gordola o il Solduno, o il Losone, non sono difficili da preparare. Ma si è veramente bravi quando riesci a mantenere la tua attenzione sempre alta, giorno dopo giorno, domenica dopo domenica, contro qualsiasi avversario. Anche in partitella».
CHALCIO – Dimmi se sbaglio, avete perso un certo Emanuele Di Zenzo (0 gol) ma in compenso trovato un super Miroslav Durdevic (già 6 gol)?
Bajram Sulejmani: «Sì ti sbagli: Di Zenzo non lo abbiamo assolutamente perso. Anzi, tutto il contrario. Di Zenzo è un signore. Non parlo del giocatore, che è pazzesco, per come si muove, come gestisce la palla, come legge le azioni. Ma la persona: altrettanto eccezionale, di rara umiltà. Quando ci siamo visti la prima volta mi ha detto “Mister, lo so che non potrò avere sempre i 90’, ma mi metto a disposizione quando ci sarà bisogno, anche per cinque o dieci minuti partendo dalla panchina”. Emanuele (Di Zenzo, ndr) non ha fatto tutta la preparazione e sta pian piano trovando la forma migliore, già ci sta aiutando adesso, quando sarà al 100% lo farà ancora di più. Invece, parlando di Miroslav (Durdevic, ndr), vi confesso che è una testa calda. In senso buono. Gestirlo è un mio compito. È un ragazzo che vuole sempre giocare, se lo tolgo a cinque minuti dalla fine, magari quando ha già segnato due gol, si arrabbia. È energia pura, sono felicissimo di averlo in squadra. Per noi è fondamentale».
CHALCIO – Al Sementina mi avevi detto che avevi trovato un bellissimo ambiente e persone fantastiche. Le tue parole per descrivere la realtà biancoazzurra erano state «tutto è perfetto». Sei stupito che stiano facendo così tanta fatica? Hai sentito mister Berriche di recente?
Bajram Sulejmani: «Sinceramente un po’ sorpreso lo sono, perché ancora oggi credo che il Sementina non abbia nulla da invidiare alle altre squadre di Seconda lega. Ha avuto un calendario impegnativo: Balerna, Arbedo, Castello tutte da primi posti della classifica. Ma per me è solo questione di tempo, e poi il vero Sementina verrà fuori. Ne sono assolutamente certo. Conosco mister Berriche, l’intensità con la quale lavora e la passione, diamogli un po’ di tempo e arriveranno di sicuro anche i risultati. E poi alle sue spalle c’è una signora società, un direttore sportivo bravo come Carmine Recce non lo trovi tanto facilmente».
CHALCIO – Nella tu ultima intervista mi avevi anche detto «mi prendo io tutte le responsabilità nel caso in cui il Ravecchia non dovesse avere continuità», quindi mister mi sembra giusto (per estensione) che oggi i meriti dei 12 punti in classifica (in 4 partite) siano tutti tuoi?
Bajram Sulejmani: «Assolutamente no. Sono della squadra. Io volevo che i ragazzi imparassero un certo tipo di mentalità, diciamo una mentalità “vincente”. Lottare sempre in una certa maniera, avere sempre la giusta fame agonistica, nelle partitelle durante gli allenamenti, nelle amichevoli, nelle partite di campionato. Per ora i ragazzi lo stanno facendo, la concentrazione è sempre alta, non mollano, è questa la continuità di cui parlavo».
CHALCIO – Ravecchia o Solduno chi è la più forte? Hai la possibilità di togliere a loro un giocatore: chi e perché? Saluta mister Samuele Demir che speriamo ci legga…
Bajram Sulejmani: «Mister Demir lo saluto e lo abbraccio con grande affetto. E vi dirò di più: Samuele è padrino di mio figlio. Siamo grandi amici da tanti anni e abbiamo giocato insieme ai tempi del Ravecchia, conquistando insieme da giocatori una promozione in Seconda lega. Lui si merita tutte le cose belle che gli stanno capitando. Ha grandi meriti se la sua squadra sta andando così bene. È un grande allenatore che negli anni passati ha fatto tanta esperienza sia nei settori giovanili che con le prime squadre. Credo che lui e il Solduno siano, oggi, un binomio perfetto. Per quando riguarda invece un loro giocatore che mi piace tantissimo, dico a colpo sicuro il loro capitano, Facundo Di Cesare. Ha tutto: tecnica, visione, gestione delle palla e delle situazioni. Davvero molto forte».