Il momento no del Lugano

scritto da Flavio Ferraria

ManzoCerchiamo di analizzare la partita di Vaduz. A caldo la critica è stata feroce. A freddo in verità cambia poco. A Vaduz, a mio giudizio, si è toccato il fondo. Mi riferisco a quello che deve essere il comportamento della Società Lugano, quello del tecnico e della squadra. Una cosa è certa e trova grande sintonia in tutti gli osservatori: così non si può andare avanti.

Il Lugano non è stato rinforzato in estate , non ha fatto la giusta preparazione estiva, si è complicato la vita di chi doveva essere l’allenatore. Ma tutte queste cose non bastano a giustificare l’attuale momento. Non è comunque possibile fare tre punti nelle otto ultime partite. Questo non può essere il Lugano. La partita contro il Vaduz è stato l’ultimo anello di una assurda catena. A mio giudizio una delle peggiori della serie, soprattutto per alcune contraddizioni.

Il presidente dovrebbe contare fino a dieci, fino a cento per decidere magari di sostituire un tecnico al quale sono finite non solo le unghie, a forza di mangiarle, ma anche le idee. Oppure di contare fino a centomila per decidere di dare fiducia al tecnico. Ma senza remore, senza se e senza ma. Se la società decide di salvare l’attuale situazione, allora deve dare piena fiducia a Manzo senza mettergli limiti di tempo e contemporaneamente deve scendere in campo per difenderlo e sostenerlo nei confronti dei giocatori, della stampa dei tifosi.

Si è toccato il fondo, con la spinta giusta, si può risalire. Forse…