Il calcio regionale nel terzo millennio

scritto da Davide Perego

a cura di Luca Zorzi *
Ne sono entrati di palloni nelle porte da quando all’inizio del cosiddetto « terzo millennio » ho avuto l’onore di entrare a far parte del comitato e di presiedere poi la Federazione Ticinese di Calcio. Uno sport che ho amato sin dall’infanzia, forse anche per tradizione di famiglia e per la crescita del quale -su piano regionale- ho investito molto. Sia ben chiaro: senza la competente e appassionata collaborazione degli altri membri di comitato e di parecchi collaboratori non sarebbe stato nemmeno immaginabile affrontare l’impresa. Ma anche in ambito federativo si muovono dinamiche parificabile a quelle di una squadra di calcio. Quando « il gruppo » é sano e coeso e tutti si muovono nella stessa direzione i risultati arrivano.
Già nel mio primo rapporto presidenziale all’assemblea dei delegati, riunitasi a Verscio nell’agosto 2003, avevo indicato alcuni obiettivi volti a trasformare la struttura federativa da « mera autorità amministrativa » a « partner delle società ». Stavamo già operando da mesi per: – rendere più facili i contatti tra FTC, singole società e addetti ai lavori (informatizzazione); – semplificare le procedure e alleviare gli oneri amministrativi delle società (convocazioni centralizzate, rafforzamento del segretariato); – rendere più trasparente l’attività della struttura federativa (sito internet) ;- contribuire più afficacemente al miglioramento della qualità del gioco del calcio nei campionati regionali (formazione) e allo sviluppo di talenti (Programma Gianni) ; – sensibilizzare le società sugli aspetti fisiologici dei calciatori (monitoraggio) ; – utilizzare le risorse economiche in modo razionale riducendo i costi amministrativi a favore di esborsi finalizzati a contributi diretti alle società soprattutto in materia di formazione (abolizione del giornale, riduzione spese postali e telefoniche, introduzione dei Label). A distanza di un paio di lustri possiamo affermare con legittimo orgoglio che questi e altri obiettivi sono stati raggiunti, grazie all’impulso dato dal comitato ma soprattutto all’azione di decine di collaboratori e all’ eccezionale disponibilità di dirigenti, arbitri e allenatori. E’ stato specialmente sul piano tecnico e formativo che si sono fatti passi da gigante. La creazione di una struttura apposita, formata da un gruppo di istruttori coordinati da Bruno Quadri, ha permesso al nostro calcio di compiere un salto di qualità. La formazione é stata professionalizzata, i label hanno consentito a società e raggruppamenti di ricevere aiuti importanti, il Programma Gianni ha fatto crollare barriere ataviche mettendo il ragazzo di talento al centro dell’attenzione. I vari campionati sono stati ristrutturati in senso piramidale e il calcio femminile é finalmente uscito dall’oblìo dei pregiudizi per diventare maggiorenne. Dal profilo tecnologico la rivoluzione informatica ha pian piano coinvolto tutti: dalle convocazioni alla pubblicazione dei risultati, passando per i rapporti tra segretariato, arbitri e società, Le buste e i francobolli sembrano un retaggio preistorico. E invece sono passati solo 15 anni. Il settimanale cartaceo « Calcio regionale » é stato sostituito da un sito internet che si é affiancato al sito ufficiale. Ambedue con migliaia di visite al giorno. E che dire dell’applicazione per telefonini e iPad o della possibilità di seguire via streaming alcune partite? Ci si é mossi insomma anche per valorizzare l’immagine e il « prodotto » calcio in Ticino con l’attivazione di un piano commerciale che dovrebbe portare a far sponsorizzare -come succede già con agli allievi più piccoli- Coppe e campionati. Potrei proseguire a lungo nell’elenco di altri progetti. Mi limiterò a sottolineare gli sforzi che si stanno facendo per l’ulteriore miglioramento della classe arbitrale e per la sistemazione e messa in sicurezza degli impianti. La FTC gode di buona salute insomma. Sul piano finanziario ha un movimento che supera il milione di franchi e da alcuni anni affida la revisione dei conti, oltre che alle persone designate dall’assemblea, anche a una società esterna. Quanto all’entusiasmo, che é il patrimonio più importante che un’associazione possa avere, é immutato direi.
Ogni fine settimana sono migliaia le persone che si dilettano sui campi o seguono le partite. Dietro a questo fenomeno sociale impressionante, mi piace sempre ricordarlo, ci sono i volontari. Persone senza le quali il meccanismo si fermerebbe in 24 ore. A loro diciamo un grande e caloroso grazie.

* Presidente FTC
Articolo tratto dalla rivista “L’Arbitro” . Numero 3 – Aprile 2015 – Per gentile concessione dell’autore.

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