La prima delle due «sfide della verità» dello Young Boys è in programma questa sera sul terreno sintetico amico del Wankdorf. A partire dalle ore 21:00, i gialloneri incroceranno le armi con i campioni ungheresi del Ferencváros per l’andata del playoff di UEFA Champions League
Il tecnico bernese David Wagner, che potrà preparare con tutta calma la partita di ritorno della prossima settimana in quanto la Swiss Football League ha accolto la richiesta di rinvio del match con il Lugano, non vuole cali di tensione da parte della sua squadra, chiamata a conquistare il pass per la principale manifestazione continentale per club. Nella consueta conferenza stampa di presentazione, il 49enne tedesco ha spiegato quanto segue:
«Non vediamo davvero l’ora dell’avvio della partita con il Ferencváros. Ci siamo preparati bene e ci aspettiamo di proporre un’ottima partita davanti al nostro pubblico. Se c’è una teoria secondo cui l’erba artificiale è un vantaggio per noi, allora il campo in erba naturale potrebbe risultare un vantaggio per i nostri avversari. Non credo che sia il punto di guardare i pro e i contro. Sarà la partita stessa a rivelarli. Si tratta di un duello tra due buone squadre. Il Ferencváros ha accumulato una buona esperienza nella scorsa stagione di Champions League. Probabilmente, ci aspetterà e giocherà in contropiede. In questi playoff vincerà chi giocherà al massimo delle sue possibilità. Non mi occuperò delle voci legate all’infortunio di Tokmac Nguyen (il trequartista norvegese del “Fradi”), la formazione titolare verrà svelato come sempre a poco dal calcio d’inizio. La chiave sarà il modo in cui affronteremo la partita. Poi, alla sua conclusione si potrà analizzare sul fatto se un pareggio sarà una delusione oppure no. Di questo, non me ne occuperei adesso. I cinque giorni di riposo che ci sono stati concessi per gestire il ritorno serviranno alla rigenerazione delle forze. In questa stagione, non abbiamo mai avuto così tanto tempo tra due partite. Abbiamo anche degli infortunati che speriamo possano recuperare per la sfida di Budapest».
