1L: la parola a Carlo Ortelli

scritto da Davide Perego

Sarà particolarmente lunga la pausa che ci separerà dall’inizio della seconda fase del campionato di Prima Lega. Un peccato che il girone di andata sia finito così presto considerando che l’autunno è stato particolarmente clemente e che si sarebbe potuto giocare a temperature favorevoli.
Con la fine degli incontri ufficiali e dopo che alcuni club hanno optato per proseguire l’attività con alcuni test match, abbiamo avuto l’idea di interpellare i responsabili di alcuni club del Gruppo 3. Purtroppo soltanto in due hanno sin qui risposto all’appello, ma sarà nostra premura dare spazio anche ai ritardatari nel caso non avessero avuto la possibilità di rispettare le tempistiche richieste.
Terzo giro di impressioni con il tecnico del Team Ticino U21 Cao Ortelli (foto CHalcio).

Dopo la prima metà di campionato che giudizio date sul rendimento della vostra squadra nel rapporto tra le ambizioni di inizio stagione e la classifica ?

“Sono contento a metà. Contento per il lavoro che abbiamo svolto durante la settimana e per l’attenzione che i ragazzi hanno messo nel seguire un percorso. Purtroppo non siamo riusciti a dare continuità durante le partite al nostro impegno feriale. Per cui bene in fase di semina ma non bene per quanto riguarda il raccolto che in termini di punti non mi ha assolutamente soddisfatto. In linea di massima i risultati non sono stati condizionati dal solito problema di avere a disposizione in partita giocatori diversi da quelli che si sono allenati anche se – ovviamente – non mi spiace sottolineare che andare in campo con gli stessi ragazzi che ti hanno lasciato soddisfatto in allenamento è sicuramente meglio. La prima fase del torneo è stata dura e va aggiunto che a livello psicofisico noi abbiamo mostrato di non essere alla pari di molte squadre. Intendo dire con questo che siamo ancora alle prese con una fascia d’età di ragazzi che non sono ancora degli “adulti” di questo gioco.
Questo fatto lo abbiamo pagato a caro prezzo in diverse occasioni che tutte sommate rendono la nostra classifica quella che è. Sono però contento – ad esempio – del fatto che nell’uno contro uno la nostra distanza rispetto agli altri è ora sensibilmente più corta come del resto mostrato nell’ultima partita”.

Secondo lei la lotta per i due posti in chiave promozione sarà ristretta alle attuali prime cinque squadre o pensate ad un inserimento possibile di altre compagini ?

“Non penso ad inserimenti. Le mie favorite sono nell’ordine Tuggen, Sciaffusa ed Eschen/Mauren. La sorpresa potrebbe farla il Mendrisio-Stabio. Rapperswil, Cham e YF potranno restare nei quartieri alti ma a mio parere non dovrebbero interferire per i primi due posti”.

Il giovane che più vi ha impressionato in questa prima parte di campionato ?

” A dire la verità nessuno mi ha incantato. Quando può giostrare al completo, il Lucerna è un’assieme straordinario che pratica un ottimo calcio. Questo nucleo di ragazzi è veramente molto forte. Dei nostri preferisco non citare qualcuno. Siamo in crescendo, molti ragazzi hanno qualità, ma i più forti sono i giovani del Lucerna”.

A titolo puramente personale e senza secondi fini mi piacerebbe avere un suo giudizio su Salvatore Guarino, un elemnto interessante che però anche a Mendrisio sembra essersi adagiato ad un livello discreto ma non abbastanza alto per spiccare il volo in categoria superiore. Ho come l’impressione che il suo problema di mancare di lucidità in fase di rifinitura ne stia condizionando la carriera.

“Questo è sempre stato un suo problema e ne sono convinto. Per trovare un giusto feeling con la soluzione migliore dopo aver fatto tanto lavoro per la squadra serve a mio parere un lavoro molto intenso. Guarino resta un giovane molto interessante. Sono convinto che nel contesto di un gruppo di qualità possa notevolmente colmare il gap che lo separa da alcuni suoi coetanei che già giocano in Challenge League. Mi auguro possa ottenere ancora una chance e che sia in grado di non sprecarla. A livello mentale e psicologico, il risultato di questo tentativo potrebbe definire lo standard della sua carriera”.

DP

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