Super League, il neo-tecnico dell’YB Matteo Vanetta confida: «È una grande opportunità. Sta a me sfruttarla al meglio»

scritto da Claudio Paronitti

All’inizio della corrente settimana lo Young Boys ha annunciato la separazione da David Wagner e l’assegnazione del ruolo di allenatore della prima squadra a Matteo Vanetta

Il 43enne ticinese, dopo aver svolto i primi tre giorni di allenamento, si è intrattenuto con il Blick, a cui ha raccontato il presente e il futuro che attende lui stesso e il gruppo che dirige da poco. Ecco le principali sensazioni dell’ex-difensore centrale, tra le altre, di Lugano e Chiasso:

«Sin dai primi istanti, ho incontrato una squadra con molta energia e qualità. Rispetto al passato rimango la stessa persona di sempre. Le relazioni con i giocatori, instaurate nel tempo, non cambieranno. Ovviamente, ora il mio ruolo è un altro. Dovrò prendere delle decisioni e assumermi delle responsabilità. La filosofia che utilizzerò non sarà la mia, ma quella della squadra, che ha avuto successo con il gioco offensivo, constraddistinto da intensità e velocità. Vogliamo vivere nuovamente grandi emozioni allo stadio. Sappiamo però che non tutto sarà automatico. Dovremo tuttavia far passare un messaggio corretto. Il potenziale offensivo è molto ampio, anche se potrebbe essere migliorato.

Il nostro compito è mettere la squadra in uno stato d’animo in cui possa giocare a calcio liberamente, divertirsi e portare in campo le proprie emozioni. Il divertimento è molto importante. Anzi, un punto centrale. Non riesco a immaginare un calciatore a cui non piace il suo mestiere. Voglio vedere questo entusiasmo per il lavoro che si svolge ogni giorno all’allenamento. Al momento, nel mondo ci sono persone che hanno problemi completamente diversi. A noi è permesso di giocare a calcio e dunque abbiamo l’obbligo di divertirci. Se faremo bene ciò che ho appena descritto, allora otterremo sicuramente risultati positivi. Gli esiti finali sono sempre la conseguenza di quanto si prepara in precedenza. Io ho una mia idea di gioco che penso si adatterà bene a questa squadra. Intendo sviluppare questi pensieri personali assieme ai ragazzi.

Lo ammetto, mi sento molto ben accettato. Vivo qui da più di quattro anni oramai e ho un ottimo rapporto con i calciatori e tutti gli altri membri del club. I valori dell’YB sono esattamente quelli che condivido io in privato. Qui mi sento a casa. E ciò mi dà molta fiducia. I miei assistenti, Harald Gämperle e Steve von Bergen, sono delle leggende. Li conosco da molto tempo e non serve perdere tempo per conoscerci meglio. Sanno tutto e possono essere arrivo ed efficaci da subito. Uno ha una grande esperienza come assistente, l’altro come capitano. È un ottimo mix che farà solo del bene alla squadra. Essere l’allenatore capo è una grande opportunità. Sta a me sfruttarla. Devo concentrarmi sul mio percorso e svolgere un buon lavoro con il gruppo e lo staff nel quotidiano. Se ci riusciremo, la squadra tornerà a un livello di qualità elevato e la conseguenza potrebbe essere una nostra conferma a lungo. Sarebbe certamente molto bello».

(nella foto, al centro: il nuovo tecnico giallonero Matteo Vanetta mentre impartisce la prima lezione ai suoi nuovi protetti – © BSC Young Boys)

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