RSL, il Lugano chiude il 2017 con due gran bei sorrisi

scritto da Claudio Paronitti

La girata al volo di Junior e il piatto sinistro di Gerndt all’ultimo secondo consentono a un Lugano intelligente di chiudere l’anno solare in bellezza. Con i tre punti conquistati la banda bianconera va in vacanza a quota 22, a cinque lunghezze dall’ultimo posto occupato dal Sion, superato 3-2 in quel di San Gallo

Come si attendeva il tecnico di casa Schneider i suoi ragazzi mettono tutta la loro grinta nella fase iniziale della partita, in cui i biancorossi provano subito un destro con Kablan che viene respinto in calcio d’angolo da Da Costa. La pressione dei bernesi continua e, grazie a un rimpallo fortunoso con Sulmoni, Hediger parte in contropiede, ma, appena entrato nei sedici metri, viene stoppato dal duo Rouiller-Sulmoni. Il ventesimo minuto segna la fine della proiezione offensiva dei padroni di casa e il risveglio dal torpore degli ospiti. L’episodio di svolta è la traversa clamorosa colpita da Costanzo con una punizione dai 18 metri. Come detto, il Lugano esce dal guscio e mette la testa nella metà campo avversaria con una certa costanza. Junior di testa e Bottani con un destro da fuori area non impensieriscono però Ruberto, che si ritrova in entrambi i casi il pallone tra le braccia. Dopo una decina di giri d’orologio, i confederati si fanno di nuovo vedere dalle parti di un attento Da Costa, il quale respinge un destro di Rapp. Sulla respinta, Daprelà anticipa nettamente l’attaccante ticinese che scalcia il numero 30 bianconero lasciandolo un buon minuto a terra dolorante. Il direttore di gara, Tschudi, fa finta di nulla e concede il calcio d’angolo al Thun. Un chiaro errore dell’arbitro, che ha sventolato ben tre ammonimenti nei confronti dei luganesi contro uno soltanto per i biancorossi. Ieri, a ragione, in conferenza stampa mister Tami si era espresso in merito alla distribuzione spropositata dei cartellini contro la sua squadra. Purtroppo, le voci che partono dal Ticino non vengono ascoltate da chi di dovere. Ma non è una novità. E gli addetti ai lavori lo sanno. Eccome.

La conferma delle ultime frasi giunge al quinto minuto della ripresa. Ferreira stende nettamente Bottani in area di rigore: Tschudi lascia correre senza motivo e, addirittura, ammonisce il fantasista ticinese per proteste. Un intervento, quello del bernese, che, con un direttore di gara onesto e imparziale, sarebbe stato punito con il cartellino rosso e con il conseguente rigore a favore del Lugano. Il vantaggio dei bianconeri è però dietro l’angolo e arriva puntuale al 58′ con una girata da vero brasiliano di Junior su assist al bacio di Mihajlovic. Un gol meritato per la mole di gioco prodotta dai ragazzi di Tami e per la loro attitudine. Il momento di appannamento in zona gol di Mariani lo si avverte poco dopo l’ora di gioco. Lo zurighese ha una chance di calciare, ma lo fa debolmente e Ruberto si accascia sulla sfera senza particolari problemi. Lo stesso non accade però al 67′, quando Junior prova in allungo un piattone destro su una punizione di Mariani costringendo l’estremo difensore di casa al miracolo con la punta delle dita. L’entrata di Gerndt per uno stremato Bottani porta una ventata di freschezza là davanti. Lo svedese si rende protagonista di un tiro mancino insidioso e poi si vede bloccare la strada da Ruberto per un altro intervento da segnare sul taccuino per ciò che concerne gli esperti della moviola. Il Thun del secondo tempo è davvero poca cosa, tant’è che Da Costa non deve compiere interventi decisivi ai fini del risultato, che, dopo un gol divorato da Mariani nel secondo dei cinque interminabili minuti di recupero, si schioda all’ultimo secondo con un’azione prorompente di Gerndt, chiusa con un piatto sinistro nell’angolino basso, che regala ai bianconeri un successo di fondamentale importanza per andare alla pausa invernale con assoluta tranquillità e sicurezza nei propri mezzi.

Leggi anche questi...