FC Lugano, l’analisi post-La Chaux-de-Fonds: una mentalità ineccepibile e un bel regalo per onorare il Sindaco Marco Borradori

scritto da Claudio Paronitti

Una mentalità ineccepibile e irreprensibile ha permesso al Lugano di espugnare La Chaux-de-Fonds, di qualificarsi per il secondo turno di Helvetia Coppa Svizzera e di confezionare un bel regalo alla memoria di Marco Borradori, Sindaco di Lugano scomparso per un arresto cardiaco a metà settimana

Proprio come voleva mister Abel Braga, le cui intenzioni iniziali erano quelle di mettere all’angolo gli avversari che non hanno ancora avviato il loro campionato, i bianconeri non peccano d’ingenuità e non falliscono l’esordio nel torneo a eliminazione diretta. La costante pressione sull’avversario, vero mantra del 68enne tecnico di Rio de Janeiro, ha fatto in modo che già a metà partita il discorso relativo alla qualificazione fosse già in ghiaccio. Uno scatenato Mattia Bottani, a segno a tre riprese con una rete più bella dell’altra, ha permesso agli ospiti di vivere un duello in totale tranquillità. Il gruppo guidato dall’inizio dell’estate da Vincenzo Meo ha provato a creare qualche sporadico pericolo a un Sebastian Osigwe che ha risposto come suo solito presente quando viene chiamato in causa. La differenza di categoria, ma soprattutto la stagione agonistica non ancora cominciata, non ha giovato ai neocastellani. Ciò non deve trarre in inganno e non deve far pensare che i luganesi abbiano vinto senza aver lottato.

È stato l’atteggiamento ottimale che ha portato Asumah Abubakar e compagni a conquistare il biglietto per il secondo round. I novanta minuti sul sintetico dello Stade de la Charrière sono stati importanti per confermare gli evidenti miglioramenti già mostrati in campionato sia a Ginevra con il Servette che nel match casalingo con il San Gallo. Con l’intelligenza tattica e la qualità tecnica si è guadagnata una vittoria alla fine agevole. Cosa che avrebbe sicuramente fatto felice Marco Borradori, Sindaco di Lugano che ha lasciato il mondo terreno quando svolgeva una delle attività che più gli piacevano, il jogging. Da lassù, con il suo consueto sorriso che ha ammaliato e conquistato tutti, avrà sicuramente gioito per le sei reti messe a segno dalla squadra della sua città. La scritta «Ciao Marco» sul retro delle maglie e il lutto al braccio sono stati il giusto omaggio a un personaggio amato e che voleva un bene dell’anima alla sua squadra del cuore.

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