Challenge League, Alexander Gerndt spiega la scelta del trasferimento a Thun: «Convinto dalle visioni della società»

scritto da Claudio Paronitti

Dallo scorso 3 luglio, un po’ a sorpresa, Alexander Gerndt è ufficialmente un elemento della rosa del Thun e mercoledì prossimo, 14 luglio, verrà festeggiato con una torta su cui dovrà spegnere 35 candeline. Ora, l’attaccante svedese si racconta in un’intervista rilasciata al Blick

Dopo otto stagioni trascorse nell’élite, suddivise in quattro nei ranghi dello Young Boys e in altrettanti nelle fila del Lugano, il nativo di Visby ha deciso di accettare l’offerta della formazione di dieci Challenge League, che con il suo inserimento diventa una, se non la principale, favorita per la promozione diretta al termine della stagione ventura che inizierà fra poco meno di due settimane.

«Tutto ciò è davvero strano, per il semplice fatto che non ho mai detto a chiare lettere di voler tornare in Svezia. Personalmente, mi sento assolutamente in forma, non ho mai pensato ad appendere gli scarpini al chiodo», ha affermato al foglio confederato l’ex-beniamino dei sostenitori gialloneri e bianconeri, aggiungendo che «i campi in sintetico non sono un problema. Ho accettato il Thun perché sono stato attratto dalle visioni del club, il mix che c’è nel gruppo è ottimale. So perfettamente in cosa mi sono imbattuto. Inoltre, conosco la maggior parte dei miei nuovi compagni di squadra, dato che li ho affrontati da avversario. In rosa sono di gran lunga il giocatore più anziano. Il ruolo mi piace, perché posso trasmettere ai giovani la mia esperienza. Ciò che è certo è che in allenamento non si nota molta differenza rispetto alla Super League!».

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