Seconda Lega: Malcantone, il dg Prisco “Campionato fatto a brandelli. Siamo ostaggio delle Federazioni oltre Gottardo”

scritto da Roberto Colombo
Virginio Prisco, direttore generale del Malcantone (Seconda lega)

Il direttore Virginio Prisco: «Invito i nostri presidenti e dirigenti ticinesi a una maggior partecipazione alle prossime assemblee dei delegati: il calcio ticinese avrebbe maggior peso. È inutile protestare a posteriori, quando forse sarebbe stato possibile fare qualcosa di più prima»

CASLANO – Dopo l’antipasto di ieri sera con il recupero della 9ª giornata tra Minusio e Cademario, nel weekend che sta per arrivare tutta la Seconda lega tornerà in campo per disputare l’intera 10ª giornata. A pochi giorni da questo importante nuovo inizio abbiamo fatto quattro chiacchere con Virginio Prisco, direttore generale del Malcantone, che ci ha raccontato lo stato d’animo con cui i rossoneri hanno vissuto le decisioni prese nelle ultime settimane dalla ASF e dalla FTC (fare di tutto per concludere gli attuali campionati) e con quale prospettiva la sua squadra affronterà il tour de force che lo vedrà impegnato in 5 partite ufficiali nelle prossime 2 settimane.         

OSTAGGIO DELLE FEDERAZIONI OLTRE IL GOTTARDO

«Siamo ormai a ridosso della ripresa dei campionati – ci ha raccontato Virginio Prisco – o meglio di quello che ne rimane, perché in realtà è stato fatto a brandelli dal Covid-19 e da chi ha voluto malmenare l’equità garantita da un girone di andata e ritorno. Per quello che so, la maggior parte delle società era contraria alla ripresa del campionato, ma la spada di Damocle rappresentata dalla possibilità di omologare l’attuale stagione di calcio ticinese anche senza disputare una sola partita, ha preso sempre più piede man mano che il tempo passava. Di fatto siamo stati (e in verità lo siamo ancora), ostaggio di tutte le federazioni regionali di oltre Gottardo. Nulla di nuovo sotto il sole».

SCEMPIO ASF, UN MONITO PER I PRESIDENTI E DIRIGENTI TICINESI

«Ma il punto è forse un altro – ha continuato Prisco – e cioè che lo scempio di come sono oggi strutturati i nostri campionati (vale a dire il fatto che possano essere omologati con il 50% delle partite giocate) è stato partorito e imposto dall’ASF solo 5 minuti prima dell’inizio della attuale stagione 2020/21, in quanto, per essere più chiari, nell’ultima assemblea dei delegati tenutasi ad agosto non c’era ancora nessuna ufficialità circa l’ormai famoso art. 8 bis. Dicendo questo non voglio alimentare le polemiche, anche perché penso ce ne siano state già abbastanza, diciamo che l’ASF doveva dare più autonomia alle singole Federazioni di gestire al meglio e in modo più flessibile i propri campionati a seconda delle esigenze delle società iscritte. Penso però anche che le società della FTC debbano recitare un mea culpa. Quello che è successo spero che porti molti dei nostri presidenti e dirigenti sportivi a essere più attenti e puntuali nel partecipare alle prossime assemblee dei delegati, perché parlare attraverso i giornali ex post, quando si è fatto poco o nulla per incidere sulla politica del nostro calcio, lascia il tempo che trova».

IL NUOVO MALCANTONE

«Chiarito quanto sopra e tronando a parlare di calcio “giocato” – ha proseguito il direttor generale del Malcantone – noi ci stiamo allenando con continuità dallo scorso marzo. Come sapete durante la pausa invernale abbiamo cambiato gran parte del nostro staff tecnico abbracciando la grandissima esperienza e formazione di mister Bettinelli, del suo vice Carlotti e del Prof. Fumagalli oltre al preparatore dei portieri Repossi che è stato confermato. C’è dunque nuovo entusiasmo e i ragazzi, come pure la società, ha voglia di misurarsi con le altre squadre per capire se la nuova strada tracciata può portare a frutti già maturi per l’anno in corso o se ci sarà da correggere ulteriormente il tiro. Il nostro cammino di crescita societaria continua e nel corso di questi ultimi mesi abbiamo dato priorità al settore giovanile che vive anch’esso di nuova luce».

CHI È DA MALCANTONE?

«Martedì abbiamo giocato in amichevole contro il Morbio. Anche se abbiamo perso non nascondo che è stata una bella sensazione ricominciare a respirare aria di calcio. Vorrei anche precisare che, nonostante noi come Malcantone stiamo già programmando la prossima stagione, vogliamo onorare il campionato attuale fino alla fine e, siccome abbiamo ancora diversi scontri diretti, non andremo in campo demotivati. Al contrario faremo di tutto per scalare la classifica, sarà un’impresa ardua ma quando il gioco si fa duro…noi vogliamo dimostrare di essere pronti. Infine vorrei anche dire che per i nostri giocatori le cinque partite che ci restano da giocare per chiudere il girone di andata saranno un bel palcoscenico per “presentarsi” al nuovo mister, che li vedrà all’opera e capirà se sono da Malcantone».

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