“Riscaldamento condiviso” : perché no ?

scritto da Davide Perego

Educare partendo dai più piccoli

I tentativi delle federazioni per sensibilizzare le società ad una particolare attenzione in tema di comportamento e fair play sono per certi aspetti lodevoli. In questi giorni ha trovato spazio sulla stampa l’iniziativa della federazione provinciale di Milano del CSI. I valori dello sport sono sacri tanto quanto quelli di educazione e rispetto e per rafforzarli, sono state presentate alcune interessanti iniziative che se non rappresenteranno una novità assoluta, hanno comunque il merito di essere ulteriori tentativi per cercare di migliorare la qualità di un evento ludico.

In contemporanea all’inizio del campionato “Big Small” (categoria Under 8) è richiesta una fase di “riscaldamento condiviso”: i bambini delle due squadre, seguiti dai loro allenatori, si uniranno infatti per una fase di messa in moto prima di una partita. Interessante anche un altro aspetto: quello della “chiama dei genitori”. Al classico appello dell’arbitro sono invitate anche le famiglie dei bambini che oltre ad assistere alla chiama riceveranno a loro volta dagli arbitri alcune informazioni indispensabili sul comportamento da tenersi durante l’attività agonistica dei loro figli. In un paese oggi impegnato a scommettere sulle disgrazie altrui per cercare di entrare alla fase finale della Coppa del Mondo 2018, iniziative come quella del CSI andrebbero pubblicizzate con grande energia.