Match Focus: Mendrisio-Stabio – Lugano U21

scritto da Davide Perego

COME HANNO GIOCATO

Il Mendrisio-Stabio parte con un 4-4-2 con Gobba e Bustamante difensori centrali, Appella e Rocca in mezzo al campo, Mira ed Elia esterni con Cipolletti e Bianchi in attacco. Poco prima del vantaggio del Lugano, Cipolletti passa in esterno destro e Mira diventa la seconda punta in appoggio a Bianchi. Nella ripresa l’ingresso di Alessio Bernasconi non muta sostanzialmente l’assetto tattico del FCMS he assume una fisionomia differente dopo l’espulsione del portiere Zukaj con l’innesto di Savoca tra i pali per il sacrificato Mira. Senza rinunciare per quasi tutta la ripresa al quarto difensore, la squdra di Malnati gioca con uno strano 4-2-2-1 che diventa più per caso che per volontà un 3-3-3 in determinate situazioni.

Alfredo Pollio parte con un 4-4-2 con Guarino a fare l’elastico tra Rocca e Forzano e Mattia Bottani ad agire a seconda delle circostanze da centrocampista o difensore aggiunto. Dopo la rete del pareggio del Mendrisio, Diallo passa a sinistra e Forzano a destra. In situazione di vantaggio numerico Guarino diventa in pianta stabile la seconda punta effettiva con Pallone nel ruolo di collante tra i centrocampisti e le punte.

LE CHIAVI TATTICHE

Con il risultato in equilibrio il Mendrisio-Stabio mette in difficoltà il Lugano soprattutto sulla fascia destra dove, episodio del rigore a parte, Piccioli si conferma difficile da arginare sia per Forzano che per Diallo.
Il compito di fare la differenza in termini di qualità è materia di Mira che fino a quando resta in campo mette seriamente in difficoltà la retroguardia bianconera. La scelta di Malnati di sacrificare l’argentino in situazione di inferiorità numerica mantenendo in pianta stabile la difesa a quattro riduce le possibilità di nuocere dei momò che restano comunque in campeggio nella metà campo del Lugano.

Il Lugano non da mai l’impressione di essere superiore all’avversario nemmeno con l’uomo in più per quasi un tempo. La squadra di Pollio sfrutta al cento per cento le due opportunità concesse nei primi 45 minuti ed approfitta della salita dei centrali del Mendrisio sui calci da fermo nella ripresa per ripartire in contropiede con il velocissimo Guarino mettendo in crisi il reparto arretrato dimezzato dei padroni di casa.
Attesa ordinata e veloce ripartenza la chiave tattica che ha permesso al Lugano di vincere la partita.

MAN OF THE MATCH

Salvatore Guarino: è alla base di ogni situazione pericolosa creata dalla sua squadra. Da origine al goal del vantaggio di Lombardi, trae in inganno il direttore di gara con esperienza ed astuzia di un veterano guadagnando un rigore (decisivo) inesistente e crea scompiglio palla al piede nell’impotente retroguardia del FCMS nonostante il terreno pesante ne limiti notevolmente la sua arma migliore.

ZERO ASSOLUTO

Ibrahim Diallo: da destra a sinistra la sostanza non cambia. Non entra in partita, non nuoce nemmeno in situazioni particolarmente favorevoli, non conta in fase di copertura e sembra messo in campo tanto per firmare la presenza. Logica conseguenza la sostituzione alla fine del primo tempo.

L’UNDER 21

Gabriele Bianchi: la quarta partita della stagione da titolare, la seconda con Malnati trainer, è un mix di sacrificio, predisposizione al lavoro di squadra ed ottima padronanza nel controllo della sfera. Bravo a difendersi anche in situazioni difficili a protezione della palla, mette in difficoltà la difesa avversaria per tutti i novanta minuti. Manca di peso in fase conclusiva ma il suo movimento (anche senza palla) è all’origine delle situazioni più pericolose avute a disposizione dai suoi compagni negli spazi creati con intelligenza dalla prima punta dei momò.

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