di Riccardo Vassalli
1. Raccontaci la prima parte di campionato del Balerna Femminile?
2. Da quando sei capitano, sono aumentate le tue responsabilità?
“Sicuramente la fascia ha portato maggiori responsabilità; per me è un piacere indossarla, soprattutto per la mia giovane età. In campo però non cambia molto, devo giocare e basta, dando il massimo. Non è una fascia a far la differenza, nei 90 minuti non ci si pensa. Approfitto di quest’occasione per ringraziare mister e compagne per la fiducia riposta.”
3. Il miglioramento in classifica della squadra è dovuto all’arrivo di Cora Canetta?
“Sicuramente l’arrivo di Cora ci ha dato una grande mano ma resto dell’idea che tutta la rosa sia indispensabile. A dimostrazione di ciò vi è che la prima vittoria stagionale è arrivata quando lei ancora non era tesserata (5-0 contro il Südost, allora capolista). Per quanto riguarda Cora, credo che la sua esperienza possa aiutarci, sia dal lato calcistico sia da quello mentale, che nel calcio fa tanto. Tutte noi possiamo imparare qualcosa da lei, anch’io come portiere.”
4. Cosa ti manca per essere un portiere completo?
5. A livello personale come giudichi il tuo girone di andata?
commesso qualche imprecisione di troppo e ho perso un po’ di fiducia. In seguito mi sono ripresa e sono tornata sui miei livelli dando anche più sicurezza alle mie compagne. Devo imparare a essere più costante. Il portiere è in porta per parare e dare sicurezza: se non lo fa poi, ne risente tutta la squadra. Per il ritorno voglio essere più costante sull’arco delle undici partite. Devo essere maggiormente “decisiva” ai fini del risultato e questo posso esserlo solamente lavorando bene e migliorando il mio approccio alla partita. Tendo, infatti, a perdere la concentrazione per delle stupidate. Sotto quell’aspetto devo certamente migliorare.”
6. Chi è il tuo modello di portiere femminile?
“M’ispiro in particolar modo a Hope Solo, portiere degli Stati Uniti. A livello maschile apprezzo molto Handanovic.”
7. Secondo te, come si sta evolvendo il calcio femminile ticinese?
“È in crescita. Con lo sbarco del Lugano in serie A, il Ticino sta avendo maggiore visibilità. Il Lugano per esempio, in questo girone di andata, ha ottenuto risultati positivi; spero continuino su questa strada anche nel girone di ritorno, nonostante la lunga assenza di una pedina fondamentale come la Bergamaschi. Inoltre mi auguro che il Gambarogno si riprenda dopo un’andata al di sotto delle loro potenzialità. Vedo comunque che a livello di società non sempre raccoglie le giuste attenzioni, viene ancora troppo spesso “denigrato”, considerato inferiore. Ma questo col tempo arriverà. A volte la gente tende a paragonare il calcio maschile a quello femminile traendo delle conclusioni errate. Personalmente ritengo che non siano paragonabili ma siano due mondi differenti.”