Quarta Lega 2: Jorge Martegani (Makedonija), l’allenatore para rigori che agli avversari regala vino

scritto da Roberto Colombo
Jorge Martegani, allenatore del Makedonija (Quarta lega)

Mister Jorge Martegani (ex portiere professionista) ci ha raccontato la sua domenica contro i Carassesi, le avversarie del girone a cui bisognerà fare attenzione, e la sua filosofia di gioco e vita

LOCARNO – Tra le imprese più belle dell’ultimo weekend di calcio regionale c’è quella del Makedonija (Quarta lega, gruppo 2) che, dopo essere stato eliminato in malo modo dal coppa Ticino (4-0 contro il Villa Luganese), ha reagito da grande squadra andando a vincere 2-0 in casa dei Carassesi (tra le favorite per la vittoria del campionato). Tra i protagonisti del successo giallorosso, oltre ai due marcatori Vasilev e Smilkov, anche mister Jorge Martegani (ex giocatore professionista in diverse squadre sia di serie B che di serie C in Argentina, Bolivia, Slovenia, Cipro e Spagna) che, auto-schieratosi in porta per l’assenza del portiere titolare Dominguez, nei minuti finali dell’incontro ha parato un calcio di rigore togliendo ai Carassesi qualsiasi speranza di rimonta.

CHALCIO – Ciao mister, partiamo dall’ultimo weekend: per voi esordio in campionato con vittoria, contro una delle squadre probabilmente più forti del girone (i Carassesi), grazie anche a un tuo rigore parato all’80’…un inizio così non te lo eri proprio immaginato vero?  

Jorge Martegani: «È stata una bella partita e sono molto contento non solo per la vittoria, ma anche per come i ragazzi hanno interpretato la gara: con grinta, serietà, dedizione. Arrivavamo da una brutta sconfitta in coppa Ticino, 4-0 contro il Villa Luganese, in cui la squadra aveva giocato decisamente male, senza anima. Mi aspettavo un reazione, e c’è stata. Contro i Carassesi, che credo siano una delle migliori squadre del nostro girone, i ragazzi hanno tirato fuori gli attributi e giocato come sanno. Sono stati bravi. Nel calcio può capitare di sbagliare una giocata e perdere, fa parte del gioco, ma la grinta e la serietà non devono mai mancare. Per quanto riguarda invece il rigore parato è stata una bella soddisfazione. Ho aspettato sino all’ultimo intuendo l’angolo giusto, ed è andata bene. Erano tre anni che non giocavo in porta. Sono venuto al Makedonija solo per fare l’allenatore, con il calcio giocato ho smesso, quindi appena il nostro portiere titolare (Adrian Leandro Dominguez, ndr) recupererà dai problemi che ha avuto nei giorni scorsi sarò felicissimo di ridargli il posto e tornare a guidare la squadra solo dalla panchina».   

CHALCIO – Questa sera affronterete il Claro nel recupero della 1ª giornata: come state e che partita sarà?

Jorge Martegani: «Sarà una partita difficile proprio come quella di domenica contro i Carassesi, perché incontreremo un’altra squadra molto forte. Non conosco direttamente il Claro, ma in tanti me ne hanno parlato bene e poi so quello che stanno facendo e hanno fatto in passato, quindi la nostra attenzione dovrà essere altissima. Se affronteremo il Claro con serietà e responsabilità, cercando di fare il nostro calcio, non usciremo sconfitti, qualsiasi risultato dovesse arrivare. Spero proprio che i ragazzi si comportino come hanno fatto contro i Carassesi, cercando di ripetere in partita quello che proviamo in allenamento: quando questo succede un allenatore non può che essere contento». 

CHALCIO – Il tuo Makedonija dove vuole e può arrivare quest’anno? Chi sono secondo te le favorite alla promozione?

Jorge Martegani: «Non so dove possiamo arrivare, ma so che per arrivarci dovremo continuare a lavorare con umiltà e serietà, in silenzio. Abbiamo giocato soltanto una partita, strada facendo vedremo quello che succederà. Per me è abbastanza difficile fare un pronostico sul nostro girone perché, anche se sono diversi anni che “lavoro” a stretto contatto con il calcio regionale, è la mia prima esperienza in assoluto come allenatore. Tra le squadre che sento dire essere le più accreditate per la vittoria finale ci sono i Carassesi, il Moderna e il Claro, ma nel nostro girone ci sono anche tante altre squadre che hanno le qualità e le possibilità di stare davanti». 

CHALCIO – Per concludere torniamo sulla partita contro i Carassesi…ho saputo che a fine gara avete lasciato in regalo negli spogliatoi una bottiglia di vino per ringraziare gli avversari dell’ospitalità… 

Jorge Martegani: «Sì è vero: in campo siamo rivali, ma fuori dobbiamo essere tutti amici. L’amicizia per me è molto importante, il fair play e il rispetto sono valori fondamentali sia nel calcio che nella vita. Quando andiamo a giocare in trasferta vorrei che la mia squadra capisse che gli spogliatoi vanno lasciati puliti e in ordine, come li abbiamo trovati e come abbiamo fatto con i Carassesi: è un gesto di rispetto e di buona educazione nei confronti di chi ci ha ospitato. E così anche il regalo che abbiamo lasciato, lo abbiamo fatto in segno di ringraziamento. Lasciare un piccolo dono ai nostri avversari quando andiamo in casa loro è un gesto che ho imparato a fare da un mio ex allenatore, Raimondo Marino, ex calciatore professionista (ha giocato anche con Maradona) e oggi tecnico nel settore giovanile del Lecce, uno dei migliori allenatori che abbia mai avuto, ma soprattutto persona davvero eccezionale».   

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